(M. Cecchini) – A pensarci bene, quando si dice che «tutte le strade portano a Roma», parlando di calcio giallorosso non si va lontano dalla verità. Soprattutto quando il percorso conduce verso vittorie terapeutiche, come quella ottenuta dalla squadra di Garcia a Livorno. Singolare? Non molto, nonostante la vocazione internazionale che la società prova ad accarezzare e l’altimetria emotiva che ha connotato i rapporti con i tre protagonisti di domenica. Protagonisti con radici piantate nell’Urbe, visto che Francesco Totti, Daniele De Rossi e Alessandro Florenzi hanno una storia (quasi) tutta romanista.
Totti: l’appuntamento Il capitano, ad esempio, all’inizio del percorso Usa sembrava essere ingombrante. Si parlò di «detottizzazione » e Francesco rispose sul campo, meritandosi quel rinnovo di contratto la cui ridiscussione con l’appuntamento fissato a metà di questa settimana tra l’uomo dei conti del campione, Leonardi, e il d.g. Baldissoni entrerà nel vivo. Inutile dire che una affermazione di quest’ultimo detta a Sky la scorsa settimana («Il rinnovo dovrà essere in linea con le nostre risorse economiche») non è piaciuta ai tanti che lavorano sul contratto, anche perché con gli ingaggi (premi compresi) dati a Maicon, Gervinho e Strootman , il campione resta disponibile a decurtarsi l’ingaggio attuale (4 milioni) ma non scendendo sotto i 3 (tra quanto arriverà a lui e quanto andrà alla società che detiene i suoi diritti, la «Number Ten»). Naturalmente a stagione, visto che Totti vuole un rinnovo biennale e non annuale, come offerto la Roma. Impressioni? Alla fine l’accordo si troverà, anche se occorrerà mettere a fuoco pure il futuro ruolo dirigenziale già firmato 4 anni fa, che prevede per lui un ruolo di prima fascia.
De Rossi: la spalmatura Ancora più delicata la situazione De Rossi, che a maggio sembrava essere un problema tecnico (il rendimento) ed economico (l’ingaggio da 6,5 milioni netti, premi compresi). In estate la volontà di cessione è stata chiara, poi c’è stato l’incontro con Garcia e il feeling rapido, tant’è che la Roma 4 giorni ha detto no a una richiesta di prestito dalla Premier. Risultato: Daniele ancora protagonista, anche se si dice che il club gli abbia propos to u n a s p a lma t u r a dell’ingaggio (respinta). Il club però smentisce, anche se queste operazioni sono comuni per abbassare il monte ingaggi (vedi ad esempio operazioni analoghe dell’Inter).
Florenzi: lo scetticismo Discorso diverso per Florenzi. Due anni fa la Roma lo aveva ceduto in comproprietà al Crotone con diritto di riscatto per i calabresi. Morale: è stata costretta a ricomprarlo, nonostante i dubbi sulla sua scarsa fisicità. Ma non è tutto. Nelle solite previsioni estive Florenzi in partenza non sembra mai titolare per poi esserlo quasi sempre, e in modo così convincente da aver affascinato Prandelli. Insomma, vuoi vedere che, a dispetto dell’esterofilia, la Roma dei romani resta sempre la più bella?