(P. Liguori) – C’è tanto fumo e anche arrosto, nella Roma che stasera inizia a Livorno. Almeno, speriamo nell’arrosto, perché il fumo è talmente denso che si fa fatica a vedere la sostanza. Nascere tifosi della Roma è grande motivo di orgoglio, insistere, perseverare è un’avventura. Negli ultimi anni, un Purgatorio scontato in anticipo. E senza colpe da parte dei tifosi. Inseguiamo le ragioni dell’ottimismo: i colori, la maglia, la storia, il Capitano, parecchi giocatori più forti della media della Serie A, un allenatore nuovo da verificare. Ma il resto è più che discutibile. Hai voglia a tenere lontani i pregiudizi, nella A.S. Roma si esagera con il logoramento dei nervi dei tifosi.
Al culmine di un’estate di cessioni eccellenti, le parole del nuovo Direttore Generale su Totti, più che rassicurare, ci preoccupano. Resterà con noi, tenendo conto dei parametri economici della società condizioni, ha detto. Non si può neanche immaginare una Roma senza il suo capitano. Con i colori giallorossi Totti è stato in ogni condizione, perfino quando ha messo soldi suoi! È ancora lui il miglior calciatore della squadra, e con una grande voglia di perfezionare il suo record di reti con la maglia del cuore, unica della sua straordinaria carriera.
Così il Capitano ricomincia senza il rinnovo promesso. Ed è l’unica punta di ruolo in un attacco che l’anno scorso è stato il migliore della A. Paradossi di una gestione per certi versi incomprensibile. Garcia non ha nulla da dire? Non si discute di numeri: il problema della Roma, oltre al bilancio, è non avere un briciolo di passione in più al vertice della società. Nanni Moretti direbbe da par suo: direttori e amministratori, fate almeno qualcosa da romanisti.