(V. Meta) – Due assist, uno per parte e uno per tempo, per un totale di 270 minuti in quattro. L’amichevole in casa Roma fra Italia e Argentina la vincono i sudamericani con Lamela vice Messi per una notte (anche se non particolarmente brillante). Sabella l’ha lasciato in campo per un tempo, quanto basta per servire a Higuain la palla dell’1-0. È servito un po’ di più, invece, a Daniel Osvaldo per mettere davanti alla porta Insigne, fra i pochi a distinguersi nell’amichevole ferragostana in onore di Papa Francesco, che la sua Argentina vince (2-1) e che l’Italia in virtù di un buon finale forse non meriterebbe di perdere. De Rossi (capitano dopo l’uscita di Buffon) e Lamela hanno lo stesso numero di maglia e specie nei primi minuti si ritrovano spesso a fronteggiarsi dalle parti di Buffon.
Davanti c’è Osvaldo, una che questa partita avrebbe potuto giocarla anche con l’altra maglia, e alla lettura delle formazioni dagli spalti piove più di qualche fischio. Solo applausi a scena aperta, invece, per la giocata con cui De Rossi apre la sua partita: minuto numero sei, Lamela prova a entrare in area e lui va a chiudere bene la diagonale, solo che invece di spazzare via si esibisce in un elegante disimpegno, esce dall’area palla al piede e lancia in profondità per Osvaldo che non ci arriva di un soffio. Tanto per mettere in chiaro chi è che comanda all’Olimpico.
Peccato solo non possa nulla al 20’, quando Higuain spezza la noia scaricando alle spalle di Buffon un gran destro su servizio di Lamela dopo un pallone perso proprio da Daniele. Si ricomincia con l’ingresso del terzo romanista azzurro, Florenzi, che va a prendere il posto di Candreva sulla trequarti accanto a Giaccherini (poi sostituito da Diamanti). I ritmi non salgono nemmeno con i cambi, ma l’Argentina non può non sfruttare l’occasione in contropiede che al 4’ mette Banega in area, libero di controllare e calciare con il destro nell’angolo dove Buffon non può arrivare. A riaccendere i giochi ci pensa Insigne, che alla mezz’ora triangola bene con Osvaldo e sul pallone di ritorno del romanista piazza una gran diagonale di prima intenzione che Andujar non può raggiungere. E oggi si torna a Trigoria.