(P. Coletti) – Domenica alle 18 l’Olimpico abbraccerà la nuova Roma diRudi Garcia. Di fronte il Verona. Verona che per tutti i romanisti riporta alla memoria quella che è stata l’ultima volta in giallorosso di Giacomo Losi, il “Core de Roma”. «Uno dei giorni più brutti della mia vita» racconta lo stesso Losi a Il Romanista. Era la stagione ’68-‘’69 e lui, il capitano al suo 15esimo anno in maglia giallorossa, a causa di un litigio con Helenio Herrera fu messo fuori rosa e dovette lasciare il suo più grande amore.
Verona-Roma è stata la sua ultima partita in maglia giallorossa. Ricordi, emozioni? Io non pensavo che fosse la mia ultima partita con la Roma, speravo di andare avanti ancora per un po’. Purtroppo però l’allenatore Herrera non era d’accordo e ricordo di essere stato molto deluso di come andò a finire la mia storia con la Roma. Perché sono stato tolto dalla squadra nel momento in cui io stavo andando molto bene. Perdemmo quella partita 2-0 e la settimana seguente, senza preavviso, Herrera mi disse che non servivo più alla Roma. Dopo Verona dovevamo giocare in casa contro il Bologna, io mi allenai bene tutta la settimana, andai in ritiro con la squadra a Grottaferrata, sabato sera ho letto sul giornale che non ero nella formazione. Sono andato da Helenio Herrera a chiedere spiegazioni, lui mi disse che voleva provare qualcosa di diverso, quando però ai giornali disse che stavo male e mi lasciava fuori per quel motivo. E poi mi disse che potevo anche andare a casa, io rimasi stupito e mi feci venire a prendere da mia moglie direttamente in ritiro. Fortunatamente la Roma riuscì a vincere per 1-0 contro il Bologna ma io da quel giorno non ho più giocato neanche un minuto in maglia giallorossa.
In quella partita rimediò la sua unica ammonizione in carriera.
“Purtroppo non ho un bel ricordo di quella partita, dal punto di vista tattico l’abbiamo giocata sconsideratamente, Herrera ci ha fatto giocare tutti all’attacco e mi ha lasciato da solo in difesa contro due grandi attaccanti come Bui e Traspedini. Per fermarli sono stato costretto a fare tanti falli e ho preso la mia unica ammonizione della carriera. Ricordo che l’arbitro mi chiese anche scusa ma non poteva fare altrimenti”.
Da Verona a Verona. Domenica toccherà alla Roma di Garcia affrontare i veneti.
“Mi auguro che domenica sarà tutta un’altra cosa rispetto alla mia ultima partita. Giochiamo in casa davanti al nostro pubblico e siamo reduci dalla bella vittoria di Livorno, mi auguro che la squadra continui a giocare come ha fatto alla prima di campionato”.
Quali sono le sue prime impressioni su questa nuova Roma di Rudi Garcia?
“Mi sembra un allenatore molto deciso e determinato. Abbiamo un’ottima squadra speriamo solo che faccia i risultati che merita. Sono due anni che soffriamo troppo”.
Da difensore che idea si è fatto della cessione di Marquinhos, rimpiazzato con Benatia?
“Per quanto riguarda la fase difensiva, a parte i due centrali, l’importante è il centrocampo secondo me. C’è bisogno che De Rossi faccia molto filtro. Mi sembra che Garcia abbia già sistemato qualcosa dietro rispetto allo scorso anno quando prendevamo dei gol assurdi e sconsiderati. I giocatori sono sicuramente all’altezza della situazione. Sarà il campo a dirci quanto valgono. Benatia mi sembra un buon acquisto anche se Marquinhos era un ragazzo interessantissimo dal futuro assicurato, ma quanto ti offrono tutti quei soldi è difficile resistere”.
E’ soddisfatto del mercato della Roma?
“Sono partiti giocatori forti come Osvaldo e Lamela però abbiamo preso anche molti calciatori interessanti. Non si è speso male. Sono soddisfatto di come hanno fatto la squadra. Va detto che anche l’anno scorso ero abbastanza soddisfatto, solo che la squadra non si esprimeva al meglio e faceva tanti risultati negativi. Speriamo che quest’anno i giocatori riescano a mettere in campo tutta la loro qualità ma soprattutto ci vuole maggiore cattiveria agonistica. Chi viene alla Roma deve starci in un certo modo”.
L’ultimo arrivato è Adem Ljajic. Le piace?
“Sembra un ragazzo promettente, molto bravo tecnicamente. Alla Fiorentina ha fatto bene però voglio vederlo con la maglia della Roma. A livello caratteriale forse ha lasciato un po’ a desiderare quindi l’allenatore e la società dovranno essere bravi a gestirlo”.
Quale deve essere l’obiettivo stagionale?
“La Roma deve puntare sempre in alto. E quest’anno credo che sia una delle migliori squadre del campionato. Dopo il settimo e il sesto posto delle ultime due stagioni bisogna invertire la rotta. Fare risultato in Italia è molto difficile, anche alla luce di come si sono rinforzate le altre squadre, ma credo che il terzo posto per noi sia a portata di mano”.
A Livorno si è rivisto un grande De Rossi. Quanto è importante per la Roma?
“Non avevo dubbi che De Rossi prima o poi sarebbe tornato ad essere il De Rossi che conosciamo. Forse non è stato bene fisicamente e mentalmente, non so cosa sia successo, però il suo valore è assoluto, se ci mettiamo a discutere De Rossi siamo fuori dal mondo. Secondo me dopo Francesco Totti è l’uomo più importante che abbiamo. Garcia lo ha rimesso al centro del progetto tecnico e lui se lo merita. Un giocatore così non può essere deprezzato come è stato fatto nell’ultimo anno. Purtroppo a Roma si fa presto a creare polemiche, bastano due partite storte che si iniziano a dire certe cose che non dovrebbero neanche essere pensate. Daniele è troppo importante per lasciarselo sfuggire. La società, l’allenatore e i compagni devono difenderlo dalle critiche e dalle voci infamanti non vere. Abbiamo rischiato di distruggere una persona fantastica e un grandissimo giocatore. E’ giusto che la nuova Roma riparta da De Rossi”.
Da De Rossi e da Francesco Totti.
“Cos’altro si può dire su Francesco? E’ immenso. Ha dato prova di essere un campione assoluto e mi auguro che non smetta mai di giocare. Ogni anno che passa sembra sempre più giovane. E’ eccezionale, di fronte a lui dobbiamo solo levarci il cappello e dire grazie”.
Questo è l’anno del Mondiale. Un pensierino Totti ce lo sta facendo?
“Francesco non ha età e meriterebbe di essere portato al Mondiale. Lui è il più grande patrimonio calcistico italiano, non possiamo rinunciarci. Francesco è sempre utile, specialmente per l’Italia”.