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IL TEMPO Roma, la festa è rimandata

De Rossi

(E. Menghi) Nuovo inizio all’insegna del passato per la Roma. I tifosi hanno la data del 26 maggio ancora stampata nel cervello e non riescono a dimenticarla. «Non saper rimediare a una sconfitta è peggiore della sconfitta stessa» e «26/5 noi non dimentichiamo! Vergogna», sono gli striscioni che i circa 25 mila presenti hanno mostrato a vecchi e nuovi volti nel giorno della presentazione ufficiale all’Olimpico. Non bastasse il ricordo di una partita che ha segnato in negativo la storia giallorossa, ci hanno pensato i laziali a rinfrescare la memoria dei romanisti, facendo volare sopra le loro teste un aereo con la scritta «26.05.13 la verità reale è che v’avemo fatto male». Pioggia di fischi e altro sfottò incassato. Oltre allo staff tecnico e medico, solo Lobont, Balzaretti e Borriello non hanno goduto degli applausi riservati agli altri compagni e, in particolare, a chi per la prima volta entrava nello stadio, quasi ignorando quanto accaduto tre mesi prima.

A chi ci ha messo piede per il ventunesimo anno di fila un’accoglienza tanto bella da sminuire quella comunque calda dedicata a De Rossi, che torna a sentirsi coccolato. Totti non è mai stato in discussione. E il classico coro «c’è solo un capitano» risuona nell’Olimpico quando Francesco gonfia la rete con un pallonetto dei suoi. Garcia, durante l’inno, si è messo tra Totti e il suo pupillo Gervinho, con la fronte verso la Sud, poi ha preso il microfono in mano e non è stato risparmiato dai tifosi che hanno ascoltato l’ennesima promessa in cui hanno paura di credere: «Potete essere sicuri di una cosa: faremo il massimo perché voi tifosi della Roma siate orgogliosi della vostra squadra». Sulla stessa linea il capitano: «Già i colori emozionano tutti. Noi dobbiamo solamente ringraziare i tifosi. Ci sono stati sempre vicini, cercheremo di fare il possibile. Io li conosco da tantissimi anni e so l’amore che provano per questa maglia. Cercheremo di dare il massimo sul campo e ripagarli con i risultati, è l’unico modo. So cosa provano i tifosi veri della Roma». Lo sa perché è il primo della lista.

Benatia è arrivato da poco ed è pronto a mettersi in gioco: «Il prezzo che ha speso la Roma per comprarmi non mi interessa, devo far vedere che se sono qui è perché lo merito. Dimostreremo carattere. Garcia è uno che prova a fare tutto per bene. Parlo un po’ francese con lui, è più facile, ma penso che tutti l’abbiano apprezzato molto. Guidolin ha più esperienza, conosce perfettamente il calcio italiano, mentre Rudi deve scoprire il campionato. Roma è un’altra realtà, c’è tanta pressione ed è per questo che sono venuto qua». Non soffre di certo la pressione De Sanctis, che ha già conquistato tutti, perché con le parole ci sa davvero fare: «Rialzerete la testa, vi rappresenteremo con orgoglio, statene certi. Forza Roma». Con Pallotta ha dimostrato di avere feeling durante la tournèe oltreoceano, quando si è messo i guantoni per parare i calci di rigore del suo nuovo presidente: «Ha segnato al quarto, Roma Channel ha fatto vedere solo l’ultimo», ha scherzato il portiere ex Napoli. Tra tre giorni dovrà difendere i pali a Livorno, per cominciare con il piede giusto la stagione e dare credito alle sue parole. Destro e Strootman, gli unici entrati all’Olimpico camminando anziché correndo, non ci saranno, ma l’olandese sarà pronto per la prima in casa con l’Hellas Verona.

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