(A. Austini) – Totti nella Roma a vita. De Rossi da rigenerare. Uno tra Osvaldo e Borriello da trattenere. E una Roma più esperta pronta finalmente a raggiungere gli ambiziosi traguardi puntati dagli americani. James Pallotta raggiunge la squadra a Kansas City (dove nella notte italiana si è giocata l’amichevole contro le All Star del campionato americano) e prova a riportare entusiasmo in un ambiente sfiduciato. Parla a tanti chilometri di distanza ma mette diversi puntini sulle «i». A cominciare dalla questione del rinnovo di Totti. «Ne stiamo parlando, il problema – spiega il presidente – non è se Francesco giocherà per uno o altri due anni con noi. La cosa importante è che resti nella nostra organizzazione a vita e tutte le discussioni ruotano attorno a questo». Di mezzo c’è anche l’accordo da dirigente sottoscritto da Totti con la vecchia proprietà, insomma, che gli americani vogliono rivedere senza però cancellare il futuro del capitano in società. Situazione diversa per De Rossi, teoricamente sul mercato ma finora «costretto» a restare per mancanza di offerte. «Daniele è un giocatore nella Roma e un altro in nazionale. Forse è una questione di leadership perché nell’Italia la divide con altri campioni. Questo non significa che possiamo fare a meno di lui, ma che dobbiamo sforzarci per metterlo nelle condizioni di rendere al meglio».
Pallotta mostra fiducia e il solito fastidio per le pressioni mediatiche. «Si parla senza conoscere i fatti, ora basta. Mi rifiuto di svelare i nostri piani agli altri. L’obiettivo è rafforzarci. Marquinhos? È stato un affare fantastico, ci abbiamo guadagnato 31 milioni, una cifra enorme per un difensore. E il bilancio tra la sua partenza e gli arrivi dei nuovi è positivo. Marquinhos ci ha dato tanto ma ci serviva più esperienza, così abbiamo acquistato Benatia e Maicon. Strootman, poi, è quello di cui avevamo bisogno a centrocampo. Garcia è molto soddisfatto anche del reparto portieri».E davanti? «Sei riusciremo a tenere un attaccante forte, avremo un gruppo super anche in panchina». Il riferimento è a Osvaldo e/o Borriello, entrambi sul mercato ma in realtà utilissimi a Garcia, soprattutto il primo.
Al di là degli acquisti Pallotta vede «uno spirito diverso nel gruppo rispetto all’anno scorso. I giocatori avevano paura di fare quello che dovevano e questo è stato il problema prinicipale. Non abbiamo saputo sfruttare il talento, ora spetta a Garcia. Obiettivi ? Va bene la Champions, ma noi vogliamo lottare per lo scudetto. Sarà così per diversi anni e stiamo investendo per questo». Bolle tanta acqua nel pentolone giallorosso. Dopo il bluff dello sceicco, non si è interrotta la ricerca (affidata a Morgan Stanley) di un nuovo socio che alimenti le casse di Trigoria: «Servono 75 milioni» ha detto lo stesso Pallotta qualche settimana fa e in effetti ci sono diversi tavoli aperti. Ma l’arrivo del partner non è questione di giorni, almeno questo assicura la società dopo che da Kansas è giunta la notizia di un annuncio imminente su questioni societarie che effettivamente ci sarà. Ma riguarderà altro.