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5-5-5 L’ANALISI TATTICA Un derby non si gioca…

5-5-5 L’Analisi tattica

Dopo 4 giornate di campionato ed altrettante vittorie si può dire, seppur sottovoce, che questa Roma c’è; soprattutto che può vantare un allenatore degno di esser chiamato tale, dopo aver dovuto sopportare gli eccessi enriquiani e zemaniani. Un allenatore che sembra aver già capito delle importanti sfumature dell’ambiente romanista, la più importante riguarda proprio il derby. E’ vero, un derby non si gioca, si vince, e così la Roma ha fatto, seguendo proprio l’indicazione del suo tecnico.

E che i ragazzi abbiano appreso nel migliore dei modi questa affermazione lo si vede: basti pensare alla scivolata di Gervinho in area giallorossa dopo soli 6 minuti, alle lacrime di De Rossi e Balzaretti, alla ‘fame’ di Borriello, alla cattiveria di Maicon ed alla prepotenza di Benatia. Al tutto aggiungiamo Totti.

L’APPROCCIO. La squadra giallorossa non sbaglia approccio, non entra intimorita come accaduto nelle ultime stracittadine. Concentrazione alta, solidità in ogni reparto, cattiveria agonistica; la Roma dà da subito l’impressione di essere in partita, consapevole di non poter sbagliare.

LA SOLIDITA’. Quattro gare di campionato, una sola rete subita, nella prima frazione di gara contro il Parma. Poi difesa imperforabile. Tutto grazie soprattutto ai nuovi acquisti: Benatia e Maicon; i due hanno portato fisicità e cattiveria al reparto arretrato. Intimoriscono l’avversario, lo mettono spesso in soggezione: a vederli così si può solo immaginare quanto possa essere fastidioso doverli affrontare.

Non solo la difesa, ma anche un centrocampo che non concede nulla. Strootman era quello che mancava, il perfetto compagno di De Rossi e Pjanic; l’olandese è una delle colonne portanti dello scacchiere tattico di Garcia, copre e attacca, svolgendo le due fasi nel migliore dei modi. In 90 minuti sbaglia un solo passaggio, durante il primo tempo, poi inizia la partita perfetta, schiacciando ogni avversario, Candreva compreso.

LA SERENITA’. La Roma ha ritrovato la serenità e la tranquillità che mancava da troppo tempo. Lo si vede nel cambiamento di Balzaretti, autore finalmente di una prestazione sufficiente condita di storico goal; lo si vede ne 3 minuti in cui Marco Borriello è sceso in campo. Continuamente messo in discussione da Sabatini, entra all’inizio del recupero e da subito va in pressione su Marchetti, poi sfiora anche la rete. Il gruppo è compatto, e trascinato dagli elementi di esperienza; grazie agli innesti, su tutti, di Maicon e Strootman, anche gente come De Rossi è tornata sui livelli di diverse stagioni fa.

I SECONDI TEMPI. Se le partite fossero terminate dopo 45′, Luis Enrique sarebbe stato un ottimo tecnico; lo stesso vale per Zeman. Poi si sono visti solo ‘bagni di sangue’ nei secondi tempi di queste ultime stagioni. Invece i ragazzi di Garcia si trasformano dopo esser stati negli spogliatoi: 10 le reti segnate, tutte proprio nei secondi tempi. Non è un caso, ed è sicuramente sinonimo di ottima condizione fisica, oltreché di un chiaro piano di gioco: le prime frazioni vengono utilizzate per studiare l’avversario, dopo si accelera per schiacciarlo.

A cura di Luca Fatiga

@LucaFatiga9

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