«Monsieur secondo tempo» si è preso Roma e la Roma. Sono bastate appena quattro giornate di campionato a Rudi Garcia per conquistare la piazza giallorossa. E il successo sulla Lazio, arricchito da una serie di dichiarazioni pre e post derby, hanno contributo in maniera decisiva a farlo entrare nel cuore dei tifosi. L’allenatore francese si è impadronito di Trigoria come un sergente, imponendo regole ferree, ma anche dialogando con una truppa che doveva essere rivitalizzata dopo una serie di battaglie perse.
«Moralmente Garcia ha fatto un grandissimo lavoro psicologico, perchè quando siamo partiti c’era poca consapevolezza, fiducia ed autostima. I suoi messaggi però sono sempre positivi, rasserena tutti. Sta riuscendo a trasformare gli uomini in squadra» l’ammissione di Balzaretti, volto copertina della stracittadina vinta ancora una volta grazie a una ripresa super. Il tratto distintivo che finora ha accompagnato la Roma, infatti, è la capacità di Totti e compagni di cambiare marcia nel secondo tempo, trovando i gol (10 su 10) necessari per sbloccare e vincere le partite. Non un caso se si considera il fatto che Garcia nell’intervallo si intrattiene sempre qualche minuto con Bompard, il fido vice che segue i primi 45′ minuti in tribuna per studiare dall’alto gli avversari cercando di scoprirne i punti deboli da attaccare al rientro in campo. All’esordio a Livorno i due stupirono tutti chiamandosi sul cellulare come se nulla fosse mentre ancora era in corso il primo tempo. Da allora, anche senza l’aiuto del «piccione viaggiatore» tirato ironicamente in ballo da Garcia come sostituto del telefonino, la coppia ha escogitato metodi differenti per comunicare (i walkie talkie di servizio dello stadio, quando si gioca all’Olimpico) riuscendo comunque a incidere positivamente nella seconda parte della gara. Dall’arrivo del francese, insomma, a Trigoria sembra si respiri un’aria nuova. «Ho capito che c’era qualcosa di interessante da scoprire quando Garcia ha difeso in maniera pubblica Osvaldo, un giocatore che anche i sassi sapevano sarebbe andato via – ha spiegato De Rossi – Un allenatore che mette il gruppo davanti a tutto può darti qualcosa di importante, le basi erano già buone. E la squadra sta diventando una cosa bella». Sulla stessa lunghezza d’onda Florenzi: «Garcia ha dato molta chiarezza. È un tecnico che parla in faccia, dice quello che pensa, e questa è la cosa più giusta che può fare un allenatore per avere rispetto. Con noi se lo è guadagnato e ora sta dando i suoi frutti».
Frutti che anche Pallotta non vede l’ora di cogliere. «Sono contento per i giocatori, per l’allenatore e per Sabatini. Adesso tutti sanno che insieme possiamo fare bene – ha dichiarato il presidente all’aeroporto di Ciampino prima di ripartire per Boston – Gli obiettivi della Roma? Ho sempre detto che è una squadra molto buona, che deve competere ai massimi livelli, e non ho cambiato idea». Così come è sempre alla ricerca di nuovi soci con cui condividere (soprattutto economicamente) l’avventura nella Capitale. In tal senso, dopo il bluff Al Qaddumi, potrebbero esserci novità visto che ieri Pallotta ha ospitato all’Olimpico «un amico londinese. Non era arabo, ma indiano». Chissà se interessato anche a una quota della Roma.
Fonte: ansa