(L. Valdiserri) – Come dice Rudi Garcia — e sicuramente Rafa Benitez è d’accordo — quattro partite sono poche per fare un bilancio. Ma sono abbastanza per leggere la classifica, vedere Roma e Napoli da sole in vetta, fare due calcoli e scoprire che stasera — molto facile per i partenopei in casa contro il Sassuolo, meno per i giallorossi in trasferta contro la Sampdoria — si può stabilire (o eguagliare) un record. La Roma non ha mai vinto le prime 5 partite di campionato. Neppure negli anni (1942, 1983 e 2001) in cui ha conquistato lo scudetto.
Garcia ha studiato: «Possiamo fare qualcosa che non è mai stato realizzato nella storia della Roma. Non sarebbe un trofeo, ma vorrei allungare la striscia positiva. Il proverbio c’è anche in Francia: l’appetito vien mangiando».
Il Napoli c’è riuscito con Ottavio Bianchi in panchina, nella stagione 1987-’88, conclusa poi al secondo posto dietro al Milan. Fare altrettanto, per Benitez, sarebbe un piccolo merito in più perché una delle 5 vittorie di quel Napoli arrivò a tavolino: aveva perso 1-0 a Pisa, ma una monetina lanciata dalla tribuna colpì Renica e, a quei tempi, la giustizia sportiva picchiava duro. Il messaggio che i due allenatori capoclasse hanno dato ai loro giocatori è uguale: guai ai cali di tensione. (…)
Rudi Garcia, oltre alla Sampdoria di Delio Rossi, che contro la Roma raddoppia sempre le sue energie, tra tuffi nelle fontane e dito medio alzato, dovrà combattere anche contro l’euforia che segue sempre a un derby vinto. Figurarsi quando lo si stava aspettando da sei stracittadine, l’ultima delle quali, la finale di Coppa Italia del 26 maggio, particolarmente dolorosa: «Il difficile per noi viene adesso. Vincere il derby è stato importante, ma è il passato. Non voglio più parlarne. Per il momento abbiamo affrontato solo quattro avversarie e nessuna di queste era di alta classifica. È troppo presto per capire qual è il vero livello della Roma. È stato un buon inizio e cominciare bene dà fiducia alla squadra, ma voglio che i ragazzi tengano alta la tensione. Non vorrei che qualcuno, inconsciamente, mollasse». Possibile ma non probabile il turnover: «La Sampdoria avrà nelle gambe la nostra stessa fatica e poi questa è la seconda partita della settimana, non la terza».
Un discorso a parte potrebbe essere fatto per Borriello, che ha conquistato tutti con il suo impegno in allenamento e nei pochi minuti che ha avuto a disposizione in campo. Una maglia da titolare, stasera o domenica, contro il Bologna, sarebbe un premio meritato.