(G. Piacentini) Se i tifosi giallorossi non lo hanno ancora visto all’opera la colpa non è di Rudi Garcia, che lo tiene in grande considerazione, ma di una sottocommissione della Fifa, che vigila sui trasferimenti dei calciatori minorenni e che non si è ancora riunita per autorizzare Tin Jedvaj a scendere in campo con la Roma.
La società ha espletato tutte le richieste, compresa l’iscrizione a scuola avvenuta pochi giorni fa, e attraverso la Figc sta cercando di trasmettere alla Fifa la propria urgenza: una data certa, però, non c’è ancora e la sua presenza lunedì a Parma è a rischio. Un bel problema per la Roma, che ha puntato forte sul calciatore croato, costato ben 5 milioni di euro. Una bella responsabilità, soprattutto perché Jedvaj non ha ancora 18 anni e tutto da dimostrare nel calcio che conta, anche se in molti sono pronti a scommettere che Tin potrà ripercorrere, con un finale diverso, la strada di Marquinhos. Chi lo conosce bene è infatti pronto a giurare che, rispetto a Marcos, Tin ha maggiore personalità. Che a volte sfocia nella sfrontatezza, come quando durante un allenamento ha ironizzato dopo un passaggio sbagliato da uno dei senatori dello spogliatoio, venendo ripreso da un compagno. Difetti di gioventù di un ragazzo che sarebbe ancora in età per giocare con la Primavera.