(G. Piacentini) – «Siamo diventati una squadra. Prima dopo qualche risultato utile ce la facevamo addosso sul più bello, ora non è più così». Più delle sei vittorie consecutive, dei 17 gol fatti e della migliore difesa del campionato con uno solo subito, sono le parole di Daniele De Rossi a certificare la maturazione della Roma. «La vittoria con il Bologna – il pensiero del centrocampista giallorosso a fine gara – ha aggiunto consapevolezza. È la dimostrazione che non snobbiamo le partite come facevamo prima dopo risultati positivi ».
Una crescita che forse è stata più rapida del previsto. «È un discorso di approccio, di stimoli, di organizzazione. La squadra sa quello che deve fare, il mister prepara la gara in un modo incredibile. Può capitare di sbagliare una partita, ma giochiamo da squadra vera ed è un gran segnale. Anche sul 5-0 ci tenevamo a non subire gol ed io ho preso un’ammonizione stupida proprio per questo. È più facile rimanere in testa con la miglior difesa che con il miglior attacco, e questo lo sappiamo bene. In questi anni abbiamo preso qualche mazzata, il gusto di vincere non ci passa certo dopo 5-6 partite ». È un De Rossi diverso, tornato sui suoi livelli. «Non ho un approccio diverso al calcio o alla mia professione, che faccio sempre allo stesso modo. Con grande umiltà dico che devo anche essere aiutato e quest’anno nessuno mi aiuta di più dei miei compagni, del mister, e dell’ambiente romano che non mi ha mai fatto mancare il suo affetto. Io guardo le mie di colpe, del resto non mi interessa: sicuramente qualcosa avrò sbagliato ma per me sono più le stagioni in cui ho giocato così che quelle in cui ho giocato male».
La Roma prima in classifica a punteggio pieno è un segnale per il campionato, anche se De Rossi continua a volare basso. «Manca una vita alla fine. Quelle con l’Inter e il Napoli saranno le due partite più difficili del campionato anche se gli avversari che abbiamo battuto finora non so se li batteranno tutti. Abbiamo fatto grandi risultati contro formazioni contro cui in passato abbiamo perso ma non penso che siamo la squadra più forte del campionato: siamo sempre stati forti ma oggi siamo diventati una squadra vera. Il nostro obiettivo è quello di ritornare in Europa e penso che lo raggiungeremo».
Dello stesso avviso è Rudi Garcia. «Non cambio il mio pensiero, l’obiettivo è tornare in Europa. Possiamo fare uno sprint finale con le altre squadre favorite. Napoli e Juve superiori? Lo vedremo quando le affronteremo, sono staccate solo di due punti. Gervinho è un ragazzo che ha bisogno di fiducia: crea tante occasioni da gol, poi può sbagliare ma io preferisco così. Le squadre perfette non esistono: c’è sempre qualcosa da migliorare. Fisicamente stiamo bene,ma quando si vince è più facile recuperare ».