(G. Piacentini) – Tre cambi sicuri, forse quattro. La Roma che scenderà in campo stasera contro il Bologna – i rossoblù sono imbattuti all’Olimpico dal novembre 2009 (2-1 gol di Vucinic e Perrotta) – sarà profondamente diversa da quella che, quattro giorni fa, ha ottenuto a Genova la sua quinta vittoria consecutiva in campionato e insegue la sesta per mantenere la vetta solitaria della classifica. Rudi Garcia lo aveva annunciato: «Troppe tre gare in una settimana per non accusare un calo fisico».
Logico quindi cambiare, con il doppio risultato (raggiunto) di avere calciatori più freschi e più motivati: Dodò, Borriello e Marquinho sono l’esempio di come il tecnico francese in queste prime giornate sia riuscito ad allargare la rosa dei suoi titolari. L’idea che la Roma sia un gruppo dove tutti sono utili e dove sono pochi gli indispensabili – De Sanctis, Benatia, Castan e i tre di centrocampo oltre a Totti, che comunque con la Samp è partito dalla panchina – è rafforzata anche dai marcatori giallorossi: la Roma è una cooperativa del gol e le 12 reti realizzate nelle prime cinque giornate di campionato portano la firma di 10 calciatori differenti.
Rispetto a mercoledì sera Garcia ha un solo cambio obbligato, quello di Maicon che dovrà rimanere fermo per 15 giorni. Per sostituire il difensore brasiliano il tecnico francese ha più di una soluzione. La prima è la stessa proposta a Genova, e durante le prove tattiche di questa settimana, con Balzaretti dirottato sulla fascia destra e Dodò dalla parte opposta.
La seconda è per certi versi quella più naturale, con l’inserimento di Torosidis al posto di Maicon. Il difensore greco, però, non è al meglio fisicamente – in quanto reduce da un problema muscolare che gli ha fatto saltare la gara con la Sampdoria – e non ha ancora giocato nemmeno un minuto in partite ufficiali con la maglia giallorossa ma solo con quella della nazionale greca. Per lui, insomma, sarebbe l’esordio stagionale.
La terza soluzione porta a Tin Jedvaj, anche lui ancora a minuti zero: la sua candidatura è stata avanzata in conferenza stampa dallo stesso Garcia, che ha ricordato come nel precampionato il croato abbia giocato proprio in quella posizione. Sistemate le fasce, sembra difficile che Garcia possa andare a toccare la coppia centrale composta da Castan – della formazione titolare mancano solo lui e De Sanctis all’appuntamento col gol – e Benatia.
Difficile pure prevedere cambi in mezzo al campo: ad eccezione della prima giornata a Livorno, dove mancava Strootman per infortunio, il reparto è sempre stato composto dall’olandese insieme a De Rossi e Pjanic. Diverso il discorso per quanto riguarda l’attacco: Garcia ha cambiato spesso tridente, sia da una partita all’altra sia nel corso della stessa gara. A Genova hanno cominciato, a sorpresa, Gervinho, Borriello e Marquinho, stasera dovrebbe toccare a Totti, Florenzi e Ljajic, provati anche nell’allenamento di rifinitura di ieri, anche se il ballottaggio tra il serbo e l’ivoriano ex Arsenal è un dubbio che sarà sciolto solo in extremis.