(B. Tucci) – Dove può arrivare il sogno della Roma? Prima da sola in classifica, cinque partite e cinque vittorie, la miglior difesa del campionato, un giocatore come Totti che non smette di sbalordire a dispetto dei suoi 37 anni, un mister che sta dimostrando tutte le sue capacità, un gruppo che non si scompone mai e che ha fatto suo il detto «tutti per uno, uno per tutti». I tifosi toccano il cielo con le dita e ricordano: i 12 gol con nove padrini, la «vendetta» consumata con la Lazio, le vittorie in trasferta. Un ruolino di marcia che nessuno si aspettava. Malgrado questo sfrenato ottimismo, Rudi Garcia predica umiltà e spiega che il difficile verrà adesso, perché il campionato è lungo e le trappole sono dietro l’angolo.
Finora, però, la Roma le ha superate agevolmente, mettendo al tappeto pure quel Delio Rossi che aveva vinto gli ultimi cinque scontri diretti. Può essere l’anno del pieno riscatto? Piano con i superlativi. Certo, la squadra ha saputo digerire il primato e non si è fatta travolgere dall’entusiasmo. Perché, ad esempio, quando si vince un derby è facile avere un calo di forma e andare incontro a spiacevoli episodi. Al contrario, seguendo alla lettera le parole del mister, la Roma è entrata in campo a Genova con la stessa determinazione delle altre volte e, dopo aver temporeggiato per 45’, ha messo al tappeto la Samp. Adesso, invece di pensare al passato, bisogna guardare avanti, ammonisce il coach. Il campionato riprende con un match che potrebbe sembrare facile, ma che non lo è affatto.