(M.Evangelisti) Ce ne faremo una ragione, di sicuro più facilmente di quanto riuscirà a Bradley stesso che si è spiaccicato la caviglia semplicemente scivolando durante un innocuo riscaldamento, al momento di sferrare un calcio del tutto inutile al pallone. E di quanto riuscirà a Rudi Garcia, al quale alcune anime candide volevano togliere pure De Rossi. Improvvisamente risulta chiaro quanto corta, anche se notevolmente forte, sia la mano della Roma a centrocampo. Come avere asso, tre e due a tresette e nessun’altra carta nel seme.
ALTA CHIRURGIA – Se non si intendono recuperare personaggi finiti ai margini e comunque non più centrocampisti di mestiere da tempo, per esempioMarquinho e Taddei, né si pensa a ingaggiare qualche disoccupato per fare da riservista agli attuali titolari De Rossi, Pjanic e Strootman, non rimane che far conto sulla celebre flessibilità di alcuni dei giocatori della Roma. Cominciando da Alessandro Florenzi, che Garcia ha sin dall’inizio della sua chirurgica operazione. Il rimedio è sfruttare la flessibilità di alcuni uomini. A cominciare dal romano, che ha poco spazio nel nuovo tridente sulla rosa rimodellato in forma di seconda punta ma arriva da esperienze anche recenti in svariate zone del campo, ama giocare intermedio, è stato a lungo utilizzato come corridore di fascia fino a retrocedere in difesa.
Di attaccanti laterali adesso Garcia ha discreta abbondanza e si ritrova persino con un Borriello fuori programma. Quindi potrebbe fargli comodo piazzare Florenzi momentaneamente in panchina per dare respiro e sicurezza agli uomini del centrocampo. Quando serve un’iniezione di mobilità, e serve sempre, il ragazzo sarebbe lì pronto a intervenire. Anche in caso di sfortunata indisponibilità di qualche collega, naturalmente.
BUROCRAZIA – Un’altra alternativa plausibile risponde al nome di Jedvaj e qui il gioco si fa duro e la scommessa delicata. Tintin com’è ormai diabolicamente a conoscenza di tutti non ha ancora visto ratificare il tesseramento con la Roma. Semplicemente perché è minorenne e il trasferimento dalla Dinamo Zagabria deve passare al vaglio di un’apposita commissione della Fifa. Roba burocratica che avrebbe dovuto sbloccarsi dopo la chiusura del mercato. Nel frattempo la Roma ha iscritto il povero piccino a una scuola superiore come vogliono le regole e ha completato la raccolta della documentazione.
E’ una di quelle vicende che sollevano mille sospetti e inducono allo scoramento preventivo. Stando alla Roma, ormai la faccenda è in via di soluzione e nel giro di un paio di giorni arriverà il permesso di convocare Jedvaj per la trasferta di lunedì a Parma. Sarebbe un non piccolo sollievo per Garcia e per i tifosi tutti. Tin Jedvaj è un vagabondo del campo quanto il suo quasi omonimo Tintin è un giramondo. Primo cambio per i difensori centrali e, nei piani del tecnico, per Maicon ove il brasiliano accusasse il peso degli anni e dei chilometri percorsi. Poi Jedvaj può essere persino avanzato a centrocampo come spesso è accaduto nei variegati 4-3-3 della squadra di provenienza. (…)