(R. Boccardelli) – Neppure lui aveva il coraggio di dirlo, così gliel’ha detto Montella: «Io non credo che questo sarà l’ultimo contratto di Francesco Totti» . L’ha appena firmato, due anni dal 2014 e stipendio da minitopplayer, mini solo perché comincia a essere maxi l’età ovviamente. I due anni lo portano alla soglia dei quaranta, il traguardo abbastanza lontano da non seppellirlo sotto l’angoscia del tramonto, abbastanza vicino da non spaventarlo. (…)
RINCORSE – Forse è impossibile e forse San Francesco non ha neppure voglia di farsi scavare altre stimmate su un campo di calcio. Eppure ha ancora terre da vedere, calcio da predicare. Oggi comincia la sua rincorsa al decimo gol nei derby. Stando al contratto in essere, firmato venerdì e timbrato con la base di un calice di prosecco, avrà presumibilmente sei partite contro la Lazio per catturarlo, al netto di eventuali altri confronti di coppa.
Se arriva a dieci diventa l’unico e il solo capocannoniere del derby, staccando Marco Delvecchio e Dino da Costa. Se non ci arriva, se n’è già fatta una ragione. Ormai che ha incasellato 228 reti e uno scudetto e un titolo mondiale e 22 anni di Serie A e 20 stagioni consecutive senza smettere di segnare, è stufo quantomeno di contare. Lo ammette con l’espressione annoiata di un pretore che non può occuparsi delle minuzie:«Non credo sia possibile raggiungere il record di Piola, i 274 gol (o 290 che siano) in campionato. Ormai i miei obiettivi sono altri» . Tipo un secondo scudetto. (…)
ELISIR – Sì, è abbastanza anziano da sostenere tesi del genere. E’ arrivato sin qui pensando e continua a farlo. Nel pensiero, pedatorio e no, sta il suo elisir di lunga giovinezza. Grazie al suo talento sontuoso, alla sua visione di gioco e alla sua intelligenza ha potuto risparmiare i muscoli senza per questo nascondere le gambe. Grazie al suo carisma e all’esempio ha potuto scegliere indisturbato i momenti in cui forzare la preparazione e quelli in cui tirare il fiato.(…)