(F.Velluzzi) Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Popolo della Libertà (o Forza Italia?) alla Camera e fan giallorosso, è preoccupato: «La situazione della tifoseria a Roma è pericolosa, inutile nasconderlo. I provvedimenti di chiusura delle curve di Roma, Lazio e Inter sonoiusti».
I timori prederby ci sono. Si è capito giovedì all’Olimpico per l’Europa League, con striscioni contro la Roma e il sindaco Marino che aveva espresso una simpatia per i giallorossi. «Ultimamente la situazione sembra sia più accettabile », aggiunge un altro romanista, Maurizio Gasparri, vice presidente del Senato. «Se si sbaglia, il provvedimento si applica»dice Stefano Dambruoso, magistrato, interista di Scelta Civica e Questore alla Camera. «Lo stadio deve essere un piacere. Parliamo di piccole minoranze, ma un po’ di pugno duro va tenuto» aggiunge Gaetano Quagliariello, ministro per le Riforme.
Dialogo Ma se sul rigore sui fattacci non si discute, sul dialogo è ora di muoversi. E la proposta di Mario Tullo, deputato ligure del Pd, con un passato (mai rinnegato) di ultrà del Genoa, va presa in considerazione: «Il dialogo paga. Di tifoseria si parla solo in casi di emergenza e non si apre mai un dialogo serio. E’ ora di farlo e sono pronto a rituffarmi. Credo che vada tirata fuori la positività del tifoso. Mi piacerebbe che in Parlamento e nelle amministrazioni locali qualche giovane si occupasse di instaurare un rapporto con loro».
Tullo a Genova, tanti anni fa, riuscì a far dare a una cooperativa di tifosi genoani e sampdoriani la pulizia dello stadio. Ecco una giovanedeputata del Pd: Lia Quartapelle, 31 anni, milanese e milanista, accoglie la proposta: «L’idea è buona, ma il dialogo si fa in due. Io ho tanti amici della mia età che vanno in curva. E i tifosi hanno in comune con i politici vitalità e passione. Ma hanno logiche e codici, non è così facile rapportarsi ». Ernesto Carbone, cosentino del Pd, aggiunge: «D’accordo il dialogo, ma inviterei le famiglie in curva per umanizzarla. Ignazio La Russa, strainterista di Fratelli d’Italia, suggerisce: «Dirò all’Inter e al Catania di trattare i tifosi in trasferta non come emarginati, ma come ospiti. Offrendo panini e Coca Cola prima del match».
Stadi Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera e dello Juve Club Montecitorio, ha la ricetta: «Impianti come lo Juve Stadium dimostrano che in un posto così nulla succede». «È vero – aggiunge il sardo Marco Meloni –. Tra Cagliari e Quartu non vedo una casa per il Cagliari, in Parlamento bisogna parlare di più degli stadi e della legge». E infatti ieri Dario Nardella, ex vicesindaco di Firenze, ha depositato alla Camera la proposta di legge sugli stadi di cui si parla da tempo e che fa seguito ai tentativi.