PUNTI DI FORZA Per dirla con Garcia: ha rimesso la chiesa al centro del villaggio. Le cose al posto giusto. A cominciare dalla difesa: un gol subito in 4 partite, 5 tiri in porta concessi contro i 19 del Napoli. Zeman era un’altra cosa, anche perché denunciava pubblicamente le colpe dei giocatori: De Rossi si allena male, Lamela non capisce gli schemi… Garcia in estate difese Osvaldo anche se era in partenza. La squadra apprezzò.
Il rigoroso riassetto tattico e l’empatia con lo spogliatoio, gratificato anche dal Comitato dei saggi, è alla base del primo posto in classifica. Strootman, acquisto di sostanza, è uno dei simboli del nuovo corso. Il «finto nueve» Totti e il mulinare continuo di esterni e interni dà alla manovra offensiva una notevole imprevedibilità, sostenuta da una notevole condizione atletica: la Roma corre tanto e segna di regola nei secondi tempi, dopo i cambi di Garcia, che quindi sa leggere e incidere.
ZONE D’OMBRA
Il rovescio della medaglia del «finto nueve» è che manca un nove vero. Roma e Napoli si spaiano in vetta soprattutto lì: Totti, Higuain.
Totti arretra, crea spazi e detta caramelle a chi si imbuca. Operazione non facile contro squadre arroccate che soffocano gli spazi. Anche per questo, forse, la Roma ha chiuso senza gol tutti i primi tempi. Nel derby, dicono le statistiche, Totti ha toccato solo 2-3 palloni all’interno dell’area. Alla lunga, la mancanza di un mestierante d’area, di peso e centimetri, potrebbe sentirsi. Garcia lo sa, visto che ha preteso la conferma di Borriello, in mancanza di un Gilardino.
Balzaretti è l’eroe del derby, ma nel primo tempo ha penato su Candreva. Le fasce non offrono esagerate garanzie. Maicon, partito forte, ha già rallentato e ha alle spalle stagioni oscure. Qualche riserva anche sulla tenuta atletica di una squadra rimasta in ritiro solo 9 giorni .