(C.Zucchelli) La prima notizia che lo riguarda è che esiste una clausola privata tra lui e la Roma che gli consentirà (consentirebbe) di liberarsi per 30 milioni. Cifra esclusa, tutto il resto lo dice direttamente il d.s. Sabatini, confermando quello che, nonostante alcune smentite ufficiose, si sapeva da settimane: Adem Ljajic ha chiesto, e ottenuto, che nel suo contratto venisse inserita la «liberatoria», ormai consuetudine dei maggiori club europei. La seconda notizia è che, nonostante sia partito dalla panchina contro il Verona e ancora non abbia ricevuto da Garcia sicurezze su un suo impiego dall’inizio a Parma, è di ottimo umore. Approfittando della sosta per le nazionali, Ljajic ha avuto modo di allenarsi bene e mettersi in mostra. Sussurrano a Trigoria che la cosa che abbia colpito più Garcia sia stata, oltre la personalità, la grande disponibilità al sacrificio: sulla tecnica niente da dire, sulla duttilità tattica qualche perplessità c’era. E invece in queste due settimane di pausa del campionato, Ljajic si è messo al pari coi compagni. Non solo ha lavorato sempre, ma ha anche usufruito di lezioni tattiche supplementari. Finiti gli allenamenti, ha trascorso molto tempo con Jedvaj e con la famiglia, che lo ha aiutato con il trasloco. A Roma ha preso la casa di De Rossi, occupata prima da Osvaldo.
CASO FIORANELLI Dietro i sorrisi, comunque, si nasconde tanta ambizione e Ljajic lunedì punta a una maglia da titolare contro il Parma, dove ci sarà anche il baby Jedvaj, alla prima convocazione. Pallotta sarà contento, e chissà se saprà mai che un suo mancato collega, Vinicio Fioranelli, ieri è stato condannato dalla Consob a 400 mila euro per la tentata scalata al club del 2009. Tornando a Ljajic, Garcia lo ha provato con i titolari, ma deve guardarsi dalla concorrenza di Florenzi. Col Parma che difende a 3, la sua rapidità potrebbe essere devastante, a patto che però, in fase di non possesso, torni indietro a pressare. Anche questa sarebbe una notizia.