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GAZZETTA DELLO SPORT La carica di Ljajic “Obiettivo scudetto, io sono pronto”

Ljajic

(C.Zucchelli/L.Franceschini) Beata l’incoscienza di Adem Ljajic. Al primo evento pubblico da quando è a Trigoria, il giocatore serbo non si nasconde: «Il nostro obiettivo? Lo scudetto». Applausi dei presenti, cioè dei ragazzini che affollano il Ponte della Musica per una manifestazione della Nike, e nessun riguardo per i «piedi per terra» pretesi da Garcia. I suoi compagni di squadra, Florenzi, Destro e Romagnoli, sorridono, lui, invece, serissimo, sembra convinto di quanto dice. A Sky lo ribadisce: «Vediamo quello che succede. Se scendiamo in campo come abbiamo fatto contro il Verona possiamo vincerle tutte». Titolare? Prima della sosta, esordio all’Olimpico e prima rete in giallorosso, ma senza partire dal primo minuto. A Parma invece, Ljajicpunta a una maglia da titolare: «Non dipende da me, se l’allenatore deciderà di farmi giocare sarò contento, altrimenti continuerò ad allenarmi al 100%». Eppure non più tardi di due settimane fa raccontava di diventare nervoso quando non veniva impiegato. Evidentemente, sente già la fiducia di Garcia: «Parla con tutti e dà fiducia a tutti, questo si sente».

Malinconia Destro Chissà se la stessa fiducia la sente anche Destro. Difficile crederlo, visto che le dichiarazioni dell’attaccante non lasciano presagire niente di concreto. Almeno a breve termine: da Trigoria, ufficiosamente, fanno sapere che entro un mese e mezzo dovrebbe rientrare, ma Mattia ci va con i piedi di piombo: «Non mi aspettavo di stare fuori così tanto tempo. Star fermo mi fa soffrire,manon so dire quando tornerò. Non prevedo il futuro e non so come reagirà il ginocchio. Spero di tornare presto, ma accelerare in questo momento non serve a niente». La speranza, si sa, è l’ultima a morire. Ma qualche certezza in più non farebbe male al morale di Destro, apparso con qualche chilo di troppo e con l’umore basso. Anche perché, per ora, il Mondiale per lui è un’utopia: «Il mio obiettivo è tornare a giocare, poi valuteremo, anche se sogno di essere in Brasile. Ora voglio solo togliermi questa angoscia che dura da un po’». L’unico sorriso, per adesso, glielo strappa il positivo inizio della squadra: «È una Roma bella, con carattere e con un ottimo allenatore. Anche i nuovi si sono integrati molto bene». Come l’Italia Tra i nuovi c’è Maicon, il giocatore che ha impressionato più di tutti.Alessandro Florenzi non lo nega: «È un vincente, ci serviva gente così», ammette il centrocampista azzurro, che poi definisce Garcia un allenatore «pratico». Titolare con la Roma in questo inizio di stagione, riserva con la nazionale, Florenzi paragona i due gruppi: «Conta sempre il collettivo. Sono felice di quello che ha fatto l’Italia, una squadra unita che non molla mai». Come la Roma, quella di quest’anno s’intende: “Se riuscissimo a diventare uniti come lo siamo in nazionale, la cosa potrebbe diventare interessante ». Tanto da puntare allo scudetto, come dice Ljajic? Florenzi sorride e, ai ragazzi del torneo dice: «Puntiamo alla salvezza ». Tutti ridono.

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