(V. Piccioni) Nessun freno a mano tirato. Cioè: Giovanni Malagò è romanista, il presidente del Coni pure. «Io faccio quello che sento e quello che ritengo giusto. Nel rispetto assoluto del mio ruolo istituzionale. Per questo sono e sarò sempre tifoso della Roma, niente ipocrisia. Credo che la sincerità sia sempre la scelta migliore. D’altronde — ed era facoltativo— credo che gli stessi tifosi laziali abbiano apprezzato il fatto che ho premiato la loro squadra nella finale di coppa Italia». Insomma, non è cambiato nulla rispetto all’epoca che precede il famoso 19 febbraio della sua elezione? «Assolutamente no».
Vince il più forte Malagò non riesce a trovare un derby che prevalga nella sua collezione di emozioni. «Proprio non ce la faccio, ce ne sono stati di belli e di brutti, li ricordo tutti». Piuttosto il presidente del Coni smonta l’idea che in un derby sia favorito il più debole. «Sì, la si sente sempre questa storia. Ma io non ci credo. Il più forte alla fine vince: ma oggi chi è il più forte? Io vedo tanto equilibrio».
Totti e un sogno Malagò è amico di Francesco Totti. E proprio nelle ore in cui il capitano ha firmato il contratto che allunga la sua infinita storia con la Roma, si fa un augurio. «Non tanto da romanista, ma da sportivo, dico che se l’è meritato. Io ho un sogno. Sogno che quando un giorno Totti giocherà il suo ultimo derby, lo stadio si alzerà ad applaudire: tutto lo stadio, laziali e romanisti. Ma perché non ci può essere rispetto reciproco? Penso che uno come Klose — anche con una storia molto diversa da quella di Francesco— per il tipo di carriera e di immagine che rappresenta meriti grande apprezzamento».
Scaramantico ma… Infine la scaramanzia. Domani Malagò farà lo scaramantico?«Io sono scaramantico, ma scaramantico al contrario. Faccio cose che la scaramanzia proibirebbe. E sto già studiando qualcosa… »