(C. Zucchelli) – Le ultime notizie che lo riguardano nell’ordine sono: sei minuti in campo contro la Ternana al posto di Balzaretti e un fine settimana in Sardegna approfittando della sosta del campionato. Per il resto il brasiliano Dodò da oltre un mese è scomparso dalle cronache romaniste. Era l’8 agosto quando il terzino sinistro veniva schierato da Garcia titolare nell’amichevole di Toronto vinta dai giallorossi 41. Da quel momento, tolto l’ingresso all’84’ a Terni, Dodò non ha più giocato. In panchina nella prestigiosa amichevole contro il Chelsea, in panchina nei primi due impegni ufficiali contro Livorno e Verona.
SCELTA TECNICA – Una decisione tecnica e tattica, quella di Garcia, che nulla ha a che fare con gli infiniti problemi fisici con cui il brasiliano ha dovuto fare i conti la scorsa stagione. Dal punto di vista atletico, Dodò è ormai pienamente recuperato. Non salta un allenamento, non ha problemi nella corsa, il tono muscolare è buono e, soprattutto, non ci sono differenze tra una gamba e l’altra. E allora, è la domanda che più di qualcuno si fa, perché non gioca? Visto che, tra l’altro, Balzaretti è sì migliorato rispetto a un anno fa ma non è certo straripante come Maicon a destra? La risposta, in attesa che Garcia ne parli ufficialmente, sta nel fatto che il tecnico francese, sapendo quanto la squadra avesse un disperato bisogno di risultati positivi per ricostruirsi nel morale dopo il disastroso finale di stagione, ha preferito puntare su giocatori d’esperienza. Pronti, fatti. E Dodò, che in carriera ha messo insieme appena 53 presenze, in questo momento non lo è.
LAVORO SUPPLEMENTARE – La classe c’è, nessuno a Trigoria lo discute. E anche il morale è in netta ascesa. Ma a 21 anni Dodò non ha ancora quel carattere e quella grinta che Garcia pretende dai suoi calciatori. Non a caso, nell’undici che ha iniziato contro il Verona c’erano solo tre ventenni: Strootman e Pjanic (23 anni,ma con un’esperienza da veterani) e Florenzi, 22 anni, calciatore della nazionale italiana. Per adesso non c’è spazio per gli esperimenti, in futuro chissà. Intanto, l’enorme lavoro tattico (supplementare) che Dodò sta facendo con Fichaux e Bompard potrebbe essere un aiuto. Imparare a difendere deve essere la priorità del brasiliano, visto che sulle sue doti offensive c’è poco da dire.
OTTIMISTA – L’ottimismo, comunque, non sembra mancargli. Due giorni fa su Instagram, alla vigilia dell’allenamento, il calciatore che ha raccolto l’eredità di Marquinhos come attività quotidiana sui social network, ha pubblicato una foto con una frase di Einstein: «Non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose». A corredo, una sua riflessione: «Cambiare le cose dipende solo da noi stessi». Quando riuscirà a farlo, forse laRoma avrà trovato il terzino sinistro del futuro.