(C.Zucchelli) – Il picco più alto e quello più basso. L’ultima volta che la Roma è stata prima in classifica, 1.240 giorni fa,coincide con uno dei giorni più amari della storia romanista: era il 25 aprile 2010, i giallorossi si giocavano lo scudetto con l’Inter e all’Olimpico affrontavano la Sampdoria che, invece, lottava per un posto in Champions. Finì 2-1 per i blucerchiati, con le lacrime di Totti e compagni, inconsolabili.
Cassano e il Parma Quarantuno mesi dopo quella sconfitta, la Roma ci riprova: di fronte ancora Cassano, che nel frattempo ha cambiato tre squadre e litigato con altrettanti allenatori, e quel Parma che, per chi è romanista, fa rima con scudetto, vista la vittoria del 2001. Senza scomodare parole che a Trigoria, tranne Ljajic, nessuno osa pronunciare, la Roma sogna di vincere al Tardini e raggiungere il Napoli in vetta alla classifica. Dopo tre giornate sarebbe un risultato buono solo per le statistiche, ma presentarsi al derby della settimana prossima da primi darebbe una sferzata positiva al morale di un gruppo che, proprio a partire da quella sera di 3 anni fa, è spesso stato preda di una isteria collettiva che ha contagiato chiunque vestisse giallorosso.
Scende la pioggia La Roma che scenderà in campo stasera dovrà stare attenta anche alle condizioni meteo. I giallorossi, essendo una squadra più tecnica del Parma, potrebbero essere condizionati dalla pioggia che si annuncia copiosa sullo stadio proprio a ridosso della partita. Un anno fa si giocò in una «piscina verde» (copyright Zeman) e vinse il Parma 3-2. Da lì, da una lite accesa nello spogliatoio tra Zeman e alcuni calciatori (Castan, De Rossi e Perrotta su tutti), la stagione della Roma ha preso una china discendente impossibile da risalire.[…]
Rivali Un anno dopo, la Roma va a Parma e punta il Napoli, la rivale in campo fuori viste le dichiarazioni del d.s. Sabatini: la precisazione fatta a Sky è servita a poco, tutti sanno che la squadra che ha tentato Lamela aprendone la strada alla cessione è stata quella di De Laurentiis. E tutti sanno, e ricordano, le urla dello stesso d.s. una volta scoperta la cosa. […]