(M.Cecchini) La Samp toglie, la Samp restituisce. Nell’aprile 2010 l’harakiri casalingo contro i doriani di Del Neri costò lo scudetto alla banda Ranieri, adesso che Sor Claudio è emigrato Oltralpe, dalla Francia è arrivato un «monsieur» dalla faccia scavata che proprio a Genova riconsegna alla Roma il primo posto in solitario. Forse è ancora presto per parlare di scudetto, ma l’entusiasmo sembra sempre quello dei giorni migliori, tanto da riuscire ad anestetizzare tutto.
MARQUINHO & CO. Un paio di esempi. La rabbia di Marquinho per la sostituzione. Il brasiliano esce stizzito, getta per terra la bottiglietta d’acqua, poi però pare pentirsi e abbraccia Bompard a mo’ di scuse. Ancora: dopo l’espulsione di Garcia, il tecnico va a sedersi in tribuna, ma tocca al preparatore Scala e al tattico Beccaccioli fare la spola di corsa fra lui e la panchina. Come dire, tutti per uno e uno per tutti. Un motto che potrebbe andare benissimo anche per Gervinho. L’ivoriano sa come si vince con Garcia (vedi il titolo al Lille) e come si segna a Marassi, visto che in Europa League, il 5 novembre 2009, aveva già timbrato. «Ora stiamo facendo bene — spiega — abbiamo giocatori di valore. A livello tattico già conoscevo il modo di giocare di Garcia, che dà la possibilità all’attaccante di muoversi e facilita il compito di tutti. Per il gol sono contento e spero sia il primo di una serie, comunque segnare non è il mio obiettivo principale». Se Pjanic lo benedice via twetter («Contento soprattutto per i gol di Gervinho e Benatia»), a gasare l’ambiente ci pensa anche Dodò: «A livello personale ho avuto ottime sensazioni. Il gol di Benatia? Neanche noi sappiamo come lo ha fatto, si vede che è uno che ha qualità. Lo abbiamo già visto nelle partitelle. Io sto bene e lavoro aspettando le opportunità. Mi dispiace per Maicon, però dobbiamo reagire anche alla perdita di un giocatore importante come lui».
MAICON K.O L’unica amarezza viene proprio dall’infortunio di Maicon, che accusa una sospetta lesione al flessore della coscia sinistra, che si valuterà tra oggi e domani, ma si prevede per lui uno stop non breve. A dimenticare la tristezza ci pensa però Florenzi che twitta: «È una vittoria importante, dobbiamo andare avanti così», con Borriello che gli fa eco: «Abbiamo voglia di restare lassù». I titoli di coda sono di Italo Zanzi: «Non è importante dove siamo ora, ma dove saremo alla fine». A pensarci bene, ha proprio ragione.