Il post Roma-Verona di domenica scorsa è stato macchiato da incidenti vergognosi, che in una città come la Capitale non sarebbero mai dovuti accadere. Le ultime novità delle indagini parlano non di un agguato di tifosi, bensì di una bravata di alcuni giovanissimi, forse minorenni, che avrebbero gettato casualmente i sassi nel momento in cui passava sulla tangenziale est il pullman della squadra veneta. La Digos sta ultimando tutte le rilevazioni del caso, ma la cosa che sorprende è la grande puntualità nel giudicare il mondo Roma quando accadono questi episodi. Il coordinatore di Cantiere Democratico Stefano Pedica ha dichiarato a caldo: “La violenza negli stadi va punita severamente e dopo l’assalto al pullman del Verona di ieri sera l’unico modo per mandare un segnale forte a tutte le tifoserie d’Italia e’ far giocare il campionato alla Roma a porte chiuse”.
LE REAZIONI – Il fatto che esponenti della politica si esprimano in questo modo quando sono ancora in corso gli accertamenti per chiarire i lati oscuri della vicenda lascia perplessi. La cosa più sorprendente dell’intera vicenda sono però gli attacchi piovuti dalla Lega Nord, ironica la prima pagina del quotidiano leghista “La Padania” che titolava Forza Lazio, e del suo esponente sindaco di Verona Flavio Tosi. Il primo cittadino veneto ha lanciato parole durissime contro i tifosi giallorossi, la città di Roma e tutti i suoi abitanti: “Quel che è accaduto è di una gravità inaudita, fosse accaduto da noi la città sarebbe stata messa sotto accusa. In un paese civile si rimuove chi non ha garantito la sicurezza, a Verona le forze dell’ordine non avrebbero mai fatto accadere una cosa del genere“. Le parole del sindaco sono da ammirare per la sua lotta a favore della legalità, ma forse dovrebbe prima pensare ad amministrare la propria città senza emettere sentenze.
I PRECEDENTI– Ribadendo il fatto che non sembrano dei tifosi ad aver compiuto il vile gesto contro il pullman del club giallo-blu, non si può circoscrivere la violenza ad una singola tifoseria, ma è tutto il sistema calcio e in maggior modo l’intera società italiana a dover riflettere. I tifosi del Verona non sono stati assolutamente inermi dallo stesso tipo di colpe in passato a differenza di quanto abbia provato a far credere Flavio Tosi, come evidenziano vecchi articoli di cronaca di quotidiani locali. Il giornale “Varese Press” evidenzia come nel maggio del 2012 i tifosi varesini abbiano subito un vero e proprio agguato nella città di Romeo e Giulietta, gustandosi delle sassate contro i loro pullman invece dei famosi cioccolatini. Ben 6 furono i mezzi di trasporto dei supporter gravemente danneggiati nell’occasione, la violenza arrivò a mettere a repentaglio la sicurezza di alcuni bambini presenti a bordo. I quotidiani del nord Italia sono pieni di testimonianze di cosa sono in grado di fare i supporter scaligeri quando si recano in trasferta, come evidenziano gli incidenti di Bergamo, Brescia e Bologna con danni anche alle stazioni ferroviarie. Anche al sud Italia dopo gli episodi di Crotone-Verona, sempre nel 2012, i tifosi veneti non sono più ospiti molto graditi.
CONCLUSIONI – Il mondo del calcio è ormai diventato il luogo in cui una frangia della popolazione, non si possono infatti definire tifosi questi individui, utilizza la domenica per dare libero sfogo alle proprie frustrazioni ed istinti. Bisognerebbe analizzare il fenomeno del tifo violento in modo specifico, non si può generalizzare andando anche contro gli interessi di quella parte di persone che aspettano la giornata della partita per sostenere i loro beniamini. Il sindaco di Verona la prossima volta prima di accusare la città di Roma è meglio che pensi a portare ordine nella propria.
A cura di Thomas Cardinali
Twitter @Thomascardinali