Nella 5a giornata del campionato di Serie A, la Roma di Rudi Garcia affronta a Marassi la Sampdoria di Delio Rossi. I giallorossi, a punteggio pieno dopo la vittoria nel derby contro la Lazio, sono alla ricerca del quinto successo stagionale che consentirebbe loro di andare a quota 12 e di mantenere la testa della classifica. Ma se la Roma fin qui le ha vinte tutte, dall’altra parte troverà una Sampdoria alla ricerca del primo successo stagionale. Due sconfitte e due pareggi è ciò che hanno raccolto i blucerchiati. Pareggi, di cui l’ultimo è arrivato proprio domenica scorsa, a Cagliari, grazie ad un gol di De Silvestri in pieno recupero. Una partita quella del Ferraris che si prospetta dunque ricca di emozioni. La Roma, che parte sicuramente favorita, troverà difronte una Sampdoria che venderà a caro prezzo la propria pelle. E per aggiudicarsi l’intera posta in palio, Rudi Garcia si affiderà all’esperienza ed al carisma di Morgan De Sanctis, l’estremo difensore giallorosso, che in questo avvio di stagione ha subito solamente una rete. Di fronte a lui “il pirata” Morgan troverà il brasiliano Angelo Da Costa, che di reti nei primi quattro incontri di campionato ne ha subiti ben 8. Due portieri che hanno tanto da dire al campionato ed ai propri tifosi: il primo, arrivato a Roma a luglio, vuole far vedere a tutto l’ambiente giallorosso di avere ancora stimoli e brillantezza nonostante i suoi 36 anni; l’altro, che nelle tre stagioni passate con i blucerchiati ha trovato sempre poco spazio, è pronto a convincere Delio Rossi di meritarsi il posto da titolare. Dunque che il duello abbia inizio, Sampdoria-Roma passa per le loro parate.
MORGAN DE SANCTIS
Morgan De Sanctis nasce a Guardiagrele, 26 marzo 1977. Prodotto del vivaio del Pescara, rimane nel capoluogo adriatico per 3 stagioni dal 1994 al 1997. Esordisce in maniera fortunosa in Serie B, quando da terzo portiere del Pescara (giocava nella Primavera) è costretto a debuttare per l’infortunio di entrambi i portieri della prima squadra e para un rigore a Christian Vieri nella sfida contro il Venezia. Nel 1997, a 20 anni, viene acquistato dalla Juventus per 1,5 miliardi di lire. Nella prima stagione non viene mai impiegato, chiuso da Peruzzi e Rampulla, mentre la squadra vince lo scudetto e arriva in finale di Champions League. Nel campionato seguente, il 6 dicembre 1998 debutta con la maglia bianconera ed in Serie A nella partita Juventus-Lazio (0-1). Nel 1999 passa all’Udinese, collezionando 8 presenze il primo anno e 3 nel campionato successivo. Nell’estate del 2000 vince la Coppa Intertoto. Nel 2001-02 gioca da titolare le ultime 10 partite stagionali, poi diventa titolare indiscusso: con l’Udinese gioca 194 partite di Serie A in 8 stagioni, oltre ad alcuni incontri di Coppa UEFA e di Champions League. Nel luglio 2007 chiese d’ufficio la rescissione del contratto alla FIFA, avvalendosi della norma secondo cui un calciatore che ha superato i 29 anni può richiedere l’interruzione del contratto con una squadra pagando un indennizzo basso. Firma poi con il Siviglia, dove però siede spesso e mal volentieri in panchina. Il 31 luglio 2008 va in prestito al club turco del Galatasaray dove il 17 agosto vince la Supercoppa di Turchia battendo 2-1 il Kayserispor. Rientra al Siviglia al termine del prestito ma il 24 luglio 2009, a 32 anni, viene acquistato a titolo definitivo dal Napoli con cui firma un contratto quadriennale. Esordisce in maglia azzurra il 16 agosto 2009 nel match di Coppa Italia contro la Salernitana, terminato 3-0 per i partenopei. Lungo la stagione, si conferma un portiere molto affidabile, parando anche 3 rigori e mantenendo la porta inviolata per 588 minuti in 6 partite, perdendo l’imbattibilità per mano di Antonio Di Natale in Udinese-Napoli (3-1 per i padroni di casa). Nella stagione successiva si conferma titolare affidabile, ottenendo anche il primato assoluto di imbattibilità casalinga della storia partenopea: fissato a 799 minuti, superando il precedente record di Luciano Castellini (763 minuti) che resisteva dal torneo 1981-1982. L’imbattibilità casalinga del portiere azzurro viene interrotta il 20 marzo 2011 per mano di Acquafresca che realizza al 56′ la rete del momentaneo 1-1 di Napoli-Cagliari, partita terminata col risultato di 2-1 per i padroni di casa. Al termine del campionato 2010-2011, conclusosi con la qualificazione del Napoli in Champions League, fa registrare un altro record: è l’unico calciatore della Serie A ad essere stato sempre presente in campo sia nella stagione appena conclusa che in quella precedente, disputando 76 partite consecutive da titolare senza mai essere sostituito. In Champions League contribuisce alla qualificazione per gli ottavi di finale del Napoli. In Napoli-Bayern Monaco del 18 ottobre 2011, finita 1-1, para un rigore a Gómez. Il 20 maggio 2012 vince la Coppa Italia col Napoli. Il 25 luglio 2013 passa a titolo definitivo alla Roma per 500 mila euro, firmando un contratto fino al 2015.
ANGELO DA COSTA
Angelo Esmael da Costa Júnior, meglio noto come Angelo da Costa, nasce il 12 novembre 1983 a Sao Bernardo do Campo, in Brasile. Inizia a giocare a calcio nelle giovanili del Santo Andrè, con cui vince nel 2003 la Copa São Paulo de Futebol Júnior e la Copa Paulista de Futebol. nel 2003 la Copa São Paulo de Futebol Júnior e la Copa Paulista de Futebol. Nell’estate 2008 si trasferisce all’Ancona in Serie B. Il primo anno lo divide tra campo e panchina, giocandosi spesso il posto con il giovaneSalvatore Sirigu, ottenendo comunque 27 presenze sulle 42 totali e giocando anche i play-out contro il Rimini. Nella stagione 2009-2010 diventa titolare della squadra marchigiana conducendola alla salvezza giocando tutte le 42 partite e risultando uno dei principali artefici della permanenza in Serie B dell’Ancona. Rimasto svincolato in seguito al fallimento della società marchigiana, il 9 agosto 2010 si accasa alla Sampdoria per ricoprire il ruolo di secondo portiere. Esordisce in maglia blucerchiata e in Serie A il 24 ottobre 2010 in Inter-Sampdoria (1-1), subentrando al 79′ all’infortunato Gianluca Curci e subendo un minuto dopo la rete del pareggio ad opera di Samuel Eto’o, divenendo così il primo portiere straniero della storia dei blucerchiati. Si rende grande protagonista il 19 gennaio 2011 nella partita di Coppa Italia contro l’Udinese: il match, finito 2-2 dopo i tempi regolamentari e supplementari, si prolunga fino ai rigori, dove da Costa ne para due, facendo passare così il turno alla Sampdoria. L’8 maggio gioca poi da titolare al posto dell’incerto Curci il derby contro il Genoa perso per 2-1. Con la squadra retrocessa in Serie B rimane comunque alla Sampdoria dove ricopre sempre il ruolo di secondo portiere, questa volta di Sergio Romero; durante la stagione difende i pali blucerchiati in 15 partite a causa delle numerose convocazioni di Romero con la Nazionale Argentina. In occasione dei play-off validi per l’accesso in Serie A disputa tre partite su quattro, dimostrando tutto il suo valore e le sue qualità. Tirato in ballo nell’inchiesta del calcioscommesse per fatti antecedenti la sua esperienza nella Sampdoria, il 26 luglio 2012 viene deferito dal procuratore federale Stefano Palazzi per omessa denuncia in riferimento alla gara Ancona-Grosseto. Il primo agosto patteggiando ottiene una squalifica pari a 3 mesi con un’ammenda di 30 mila euro. Il 25 novembre 2012 scontata la squalifica torna a disposizione del mister Ciro Ferrara, che il 2 dicembre seguente lo schiera come titolare nella partita Fiorentina-Sampdoria (2-2). Nelle ultime tre giornate della Serie A 2012-2013 viene preferito, dal mister Delio Rossi, rispetto al titolare Sergio Romero a causa di alcune papere del portiere argentino. Nella stagione 2013-2014 viene promosso portiere titolare della formazione blucerchiata, in quanto l’ex compagno di squadra Sergio Romero viene ceduto in prestito alla società francese del Monaco.
A cura di Edwin Iacobacci