Nel calcio, a fare la differenza ed a cambiare l’inerzia di una partita sono molto spesso gli episodi. Quegli episodi che allo stesso modo possono cambiare o segnare la carriera di un calciatore. Era il 16 maggio 2010, ultima giornata di campionato: a Siena, l’Inter di Mourinho conduceva 1-0 sui toscani. A Verona, nonostante il parziale di 2-0 della Roma sul Chievo, i giallorossi erano comunque sotto di un punto in classifica rispetto ai nerazzurri. Alla Roma di Ranieri, per aggiudicarsi il titolo servivano un pareggio o una sconfitta dell’Inter. A circa 15 minuti dal termine dell’incontro, Aleandro Rosi calcia da metà campo e ne viene fuori un tiro cross che gela J. Cesar, che rimane a guardare, e finisce di un nulla sopra la traversa. Se quel pallone fosse entrato in rete la Roma probabilmente avrebbe conquistato il quarto scudetto della sua storia e Rosi, il terzino romano e romanista mai amato dal pubblico della Capitale, sarebbe diventato l’idolo della Sud. Questione di centimetri, quei centimetri che hanno permesso a Maicon, dopo sole due gare da titolare, di entrare nel cuore dei tifosi giallorossi: la consacrazione a Livorno, quando al 40′ del primo tempo si ferma come un muro davanti a Dionisi, sradicandogli il pallone senza neanche muoversi. I tifosi giallorossi che dal divano di casa stavano seguendo la partita sono letteralmente impazziti. Impazziti per un’episodio, uno di quelli che ti può cambiare la vita da calciatore. E nel posticipo del monday-night, che vedrà impegnati al Tardini di Parma i giallorossi contro i gialloblu di Donadoni, Maicon e Rosi s’incontreranno di nuovo, come quel 16 maggio 2010, ma a parti invertite: il brasiliano, allora terzino destro dell’undici di Mourinho, dovrà questa volta dimostrare ai tifosi giallorossi di esser tornato davvero quello di una volta; dall’altra parte Rosi, che avrebbe potuto regalare una gioia immensa alla Roma, questa volta cercherà di far male ai giallorossi, proprio sul campo dove con la maglia della Roma ha segnato il suo primo gol in Serie A, facendo loro rimpiangere di non aver puntato su di lui. Allora che il duello abbia inizio, Parma-Roma passa anche per i loro piedi.
MAICON DOUGLAS SISENANDO
Maicon Douglas Sisenando, noto semplicemente come Maicon, nasce il 26 luglio 1981 a Novo Hamburgo, Brasile. Inizia a tirare i primi calci al pallone nelle giovanili del Gremio, poi in quelle del Criciùma, per poi approdare al Cruizeiro con cui fa il suo esordio nel campionato brasiliano. Con il club di Belo Horizonte vince nel 2003 la Coppa del Brasile e il campionato nazionale. In tutto gioca per quattro anni in Brasile, collezionando 68 presenze e un gol. Nel 2004 passa al Monaco, con cui firma un contratto quadriennale. In totale gioca 75 partite tra campionato e coppe europee realizzando 7 gol. Nell’estate del 2006 passa alla società italiana dell‘Inter. Nella prima stagione in Serie A si guadagna un posto da titolare in maglia nerazzurra, per poi diventare uno dei punti di forza della squadra: lo stesso allenatore dell’Inter, José Mourinho, ha dichiarato di considerarlo un terzino di grandissimo livello e di conseguenza un elemento intoccabile della rosa. Con la maglia nerazzurra, Maicon disputa 248 partite segnando 20 gol e fornendo 49 assist in tutto. Dopo aver vinto una Champions League, un Mondiale per Club, 3 Supercoppe, 2 Coppe Italia e 4 Scudetti, il 31 agosto 2012 passa a titolo definitivo alla società inglese del Manchester City per 4 milioni di euro più 3,5 di bonus, firmando un contratto triennale da 5 milioni di euro netti a stagione. Esordisce con la nuova maglia il 15 settembre nella trasferta contro lo Stoke City, partita terminata col punteggio di 1-1. Trovando poco spazio con la maglia dei Citizens, il 18 luglio 2013 torna in Italia trasferendosi alla Roma.
ALEANDRO ROSI
Aleandro Rosi nasce il 17 maggio 1987 a Roma. Inizia a giocare a calcio nelle giovanili della Lazio, poi, all’età di 12 anni, passa alla Roma. Con i giallorossi nel 2005 vince il campionato Primavera e, il 28 maggio dello stesso anni, fa il suo esordio con la prima squadra nella partita Roma-Chievo (0-0). Il tecnico giallorosso Luciano Spalletti gli dà la possibilità di giocare alcune partite, prospettandogli un grande futuro che tarda ad arrivare. Con l’avanzare della stagione la già scarna rosa a disposizione della Roma viene decimata dagli infortuni e perciò Rosi diventa un titolare fisso della prima squadra. Il 24 settembre 2006 realizza il suo primo gol in Serie A nella partita Parma-Roma (0-4) disputata allo stadio Tardini. Segna anche nell’ultima giornata di campionato, contro il Messina, fissando il punteggio sul 4-3 per i giallorossi. Nella sessione di calciomercato dell’estate 2007, dopo aver disputato la Supercoppa italiana con la Roma, viene ceduto in prestito al Chievo in Serie B dove fatica a trovare spazio, collezionando solo 16 presenze. Nella stagione 2009-2010 passa al Siena, che acquista la sua metà per 1,2 milioni di euro. Nell’esperienza toscana riesce a giocare con continuità, non riuscendo però a salvare la squadra dalla retrocessione. L’11 aprile 2010 segna il suo primo gol con i bianconeri, realizzando la rete della vittoria nella partita Siena-Bari, terminata 3-2. A fine stagione viene rinnovata la comproprietà tra la Roma e il Siena e dopo 3 stagioni il calciatore torna nella Roma. Esordisce con la maglia giallorossa nella seconda giornata di campionato nella trasferta allo Stadio Sant’Elia contro il Cagliari, persa per 5-1. Nella stagione 2011-2012 viene utilizzato molto più spesso dal nuovo tecnico giallorosso Luis Enrique, e più volte viene schierato dal primo minuto. Festeggia le 100 presenze in Serie A nella trasferta persa 4-2 a Lecce. Il 7 agosto 2012 rescinde consensualmente il suo contratto con la Roma, e si lega con un contratto quinquennale al Parma. Il 2 settembre segna la sua prima rete in maglia crociata contro il Chievo Verona, segnando il gol che chiude la partita sul 2-0. Il 28 ottobre sigla la sua seconda rete del corrente campionato a Torino, segnando il terzo gol contro la formazione granatachiudendo di fatto l’incontro, chiusosi sull’1-3 esterno per i ducali.
A cura di Edwin Iacobacci