(C.Acampora) Scontri fuori dall’Olimpico e sassi contro il pullman del Verona sulla tangenziale, domenica sera, al termine del match contro i giallorossi. L’ennesima giornata di follia per il calcio nostrano sia avvia a diventare un caso per la Capitale che ha vissuto le ‘prime’ casalinghe delle due compagini a curve vuote per cori razzisti. Si indaga negli ambienti ultras per individuare i responsabili della sassaiola contro il pullman della squadra scaligera. Gli autori sarebbero due e avrebbero agito a bordo di uno scooter. Al passaggio del bus hanno lanciato alcune pietre dalla carreggiata opposta, una delle quali ha centrato il finestrino laterale alle spalle dell’autista, fortunatamente senza ferire nessuno. La squadra ha deciso di trascorrere la notte in un albergo della Capitale, scortata dalle forze dell’ordine, e solo ieri mattina ha fatto rientro a casa in treno.
LA DINAMICA – La polizia sta acquisendo le immagini riprese da alcune telecamere. Secondo gli investigatori si tratterebbe di «cani sciolti» che però hanno studiato nei dettagli l’imboscata. Gli autori hanno scelto di non avvicinarsi, ma di posizionarsi nella corsia opposta per guadagnarsi la fuga. Secondo alcuni testimoni si tratterebbe di due ragazzini. Il bus è partito dallo stadio intorno alle 21.45 scortato dalle forze dell’ordine. Ha percorso poco più di un chilometro prima di essere «colpito», a 50 metri circa dall’imbocco della rampa dell’Olimpica. L’episodio ha scatenato non poche polemiche. Primo fra tutti il sindaco di Verona, Flavio Tosi, che ha commentato: «Se quello che è successo a Roma fosse capitato a Verona l’intera città sarebbe stata messa sotto accusa». Anche la società ha chiesto che vengano presi «rimedi». Sul proprio profilo twitter, il Verona ha pubblicato tre immagini accompagnate da un: «Ecco le foto del nostro pullman distrutto».
IL CAMPIDOGLIO – A prendere le distanze dai violenti anche il Campidoglio. «Condanno la violenza di ieri ai danni del Verona – ha scritto il sindaco Ignazio Marino su Facebook -. Questo grave episodio, tuttavia, non consente di colpevolizzare un’intera comunità. Roma è una città accogliente con tutti. Un gruppo di violenti non la rappresenta» . Ha parlato invece di «una ferita per tutta la città» l’assessore allo Sport Luca Pancalli.
Chiamato in causa, il questore Fulvio Della Rocca ha difeso l’operato dei suoi agenti: «La polizia ha fatto il suo dovere. L’episodio del sasso è stato un’imboscata. I servizi di controllo sono sempre inappuntabili ma la città non può essere militarizzata per alcuni scriteriati». Della Rocca ha aggiunto che «la polizia era stata impegnata già prima della partita per evitare che le tifoserie entrassero in contatto davanti allo stadio, poi ha scortato il bus della squadra del Verona».
La domenica dei violenti era, infatti, cominciata ben prima dell’inizio del match, all’arrivo dei pullman che trasportavano i tifosi veronesi. Già nel pre-partita fuori dallo stadio è salita la tensione alle stelle con tafferugli, cariche della polizia e lacrimogeni, nei pressi della curva nord, per evitare che le tifoserie entrassero in contatto. Un gruppo di circa cento ultrà giallorossi, all’arrivo dei pullman di tifosi del Verona all’esterno ha cercato di assalirli con il lancio di sassi, bottiglie e bombe carta.
IL BILANCIO – Il bilancio del match è stato di tre poliziotti contusi e otto steward feriti, un romanista arrestato e tre denunciati. Sugli scontri sono in corso indagini della Digos. Sarebbero una ventina i tifosi incappucciati che hanno avuto un ruolo principale nei disordini e su cui si sta concentrando in queste ore l’attenzione degli investigatori. Gli episodi di violenza che hanno fatto da contorno a Roma-Verona saranno presi in esame dall’Osservatorio del Viminale mercoledì prossimo. E intanto per il 22 settembre è confermato il derby Roma-Lazio, alle ore 15.