(R. Tagliapietra) «Ci hanno minacciato, hanno detto che dovevamo andarcene di qui».Alessandro, novello sposo, è sul sagrato della chiesa della Grande Madre di Dio, in piazza Ponte Milvio. È venuto da Fiano Romano per coronare il suo sogno, sposare Giada. Ma dopo i primi applausi e le manciate di riso fuori dalla chiesa, sposi e invitati sono costretti a rientrare in gran fretta, per evitare di finire in mezzo agli scontri tra polizia e ultras. Sul piazzale si scatena l’inferno. «Avevamo appena iniziato a festeggiare – spiega un’amica della coppia in abito rosa – quando abbiamo visto arrivare i tifosi mascherati con sciarpe e felpe. Ho avuto paura e sono fuggita in chiesa». Così fanno anche gli altri partecipanti al matrimonio, prete compreso, mentre qualcuno resta fuori di vedetta. Sirene e lacrimogeni scandiscono la battaglia, mentre i poliziotti corrono lungo la Cassia e la Flaminia, l’antica via Francigena che i pellegrini del Nord percorrevano per raggiungere Roma, che circondano la chiesa. Passano una ventina di minuti. A Ponte Milvio torna la calma.
IL MESSAGGERO Lacrimogeni e confetti: sposi e invitati si rifugiano in chiesa
LA PAURA
Uno degli invitati prende in mano la situazione e va dai poliziotti per chiedere se è il caso di fare uscire la sposa. Intanto nel piazzale presidiato dai blindati la vita riprende. «Stavo per rientrare in casa – spiega una mamma con passeggino e figlia piccola al seguito – Abito in via degli Orti. Quando ho visto i tifosi arrivare siamo fuggiti in un bar, ora spero di riuscire ad andarmene in fretta, mi sono spaventata, ho avuto paura per i miei figli». Un pensionato, Roberto, guarda i cassonetti rovesciati in via Flaminia, che bloccano la strada. «È una follia che si arrivi sempre a questo punto – dice – dovrebbero vietare a questi giovani guerrafondai del calcio, che nulla hanno a che fare con lo sport, di mettere a ferro e fuoco un quartiere». I locali della piazza sono pieni di gente e tra i tavoli c’è pure qualche faccia nota, di quelle che poco prima calcavano la guerriglia.
IL BIS DEGLI SPOSI
Marito e moglie si preparano di nuovo. Lo sposo si scrolla dalla giacca il riso rimasto impigliato nella prima uscita. Un paio di strofinate ed è pronto. Sul sagrato gli invitati si mettono in posizione. Tutti pronti per il bis. Alessandro e Giada, mano nella mano, camminano lentamente verso l’uscita della chiesa, per la seconda volta. Il fotografo tiene la macchina puntata su di loro. Appena fuori la pioggia di chicchi bianchi li investe, costringendoli ad abbassare la testa per proteggere gli occhi. Stavolta, però, l’uscita è quella buona. Viva gli sposi.