(D. Magliocchetti) – Lotito fa il tifoso, Klose la prende con filosofia. «Il derby che contava l’abbiamo vinto noi a maggio, questo è un giudizio insindacabile e un fatto inappellabile. Poi su quello giocato adesso, riconosciamo la vittoria, ma non il merito dellaRoma. Certo, loro hanno vissuto questa partita per quattro mesi con l’angoscia del risultato. Noi l’abbiamo vissuta con minore determinazione, come fosse una partita normale», il pensiero del presidente biancoceleste. «Perdere un derby non è mai divertente, soprattutto se succede in questo modo, forse ha influito la partita di giovedì con il Legia», l’analisi del centravanti tedesco.
FRECCIATE VELENOSE
Di solito il patron difficilmente parla dopo una sconfitta, ma stavolta fa un’eccezione e quasi si sfoga, pur mantenendo i toni morbidi e un bel sorriso stampato sul volto. «Meritavamo un pareggio – ha spiegato Lotito – ma adesso si deve ripartire. Voglio ricordare a tutti che abbiamo otto giocatori titolari fuori, non sono pochi e penso che nessuna squadra non accusi una cosa del genere. Ho fiducia nel tecnico e nei nostri giocatori, speriamo che mercoledì la Lazio ritrovi la giusta mentalità». Il numero uno del club dispensa sorrisi e ostenta una certa tranquillità, anche se ci tiene a precisare alcune cose: «Sul gol dell’1-0 Totti e Balzaretti fanno una furbata, visto che il terzino è fuori dal campo e poi rientra, ma lì siamo stati ingenui anche noi che non ce ne siamo accorti. L’espulsione di Dias, però, proprio non l’ho capita. Più che altro non siamo riusciti a capire la motivazione che ha portato l’arbitro a decidere per il rosso: non era un fallo violento e non era chiara occasione da gol. Mah, rimarrà il mistero». L’ultima di Lotito è sulla vicinanza del derby alla partita d’Europa League: «Non voglio trovare giustificazioni, ma è chiaro che se la squadra termina la partita del giovedì alle 23 e rigioca la domenica alle 15, fate voi le vostre considerazioni. Non è una cosa normale, anzi regolare, visto che ci dovrebbero essere settandue ore di recupero tra una gara e l’altra».
SENZA CATTIVERIA
Dal numero uno si passa al ventisette, Lorik Cana, uno dei migliori. L’albanese non accampa scuse e va diritto al problema: «Loro hanno segnato per primi, noi no. La differenza è tutta lì. Il derby lo vinceva chi segnava per primo e loro sono stati più bravi. Probabilmente ci è mancata un po’ di cattiveria e grinta a livello mentale. E’ stato un peccato perché secondo me non abbiamo demeritato in fondo. Ora però dobbiamo reagire subito e battere il Catania per rimetterci in corsa».