(Il Messaggero) – Perquisizioni sugli argini del Tevere, nel bosco di Monte Mario, al Flaminio e agli Orti della Farnesina. Polizia e carabinieri fino a questa mattina all’alba hanno continuato a cercare bastoni, pietre e bottiglie incendiare che i gruppi ultrà più scalmanati potrebbero aver cercato di nascondere nella zona dello stadio Olimpico. Ci sono stati alcuni ritrovamenti. Ma gli investigatori si sono guardati bene dal dire dove e quando e dall’elencare gli oggetti rinvenuti, perché questo potrebbe dare agli scalmanati il vantaggio di sapere che sono stati individuati – in tutta l’area ci sono decine di telecamere – e che magari saranno otto controllo fin dal momento in cui usciranno di casa per convergere verso il Foro Italico.
Le operazioni di prevenzioni sono state guidate dal Gos, il Gruppo operativo sicurezza, coordinato dal dirigente del commissariato Prati Bruno Failla. Non è un mistero che i gruppi più oltranzisti e violenti delle tifoserie cerchino di nascondere armi e maxi-petardi nella zona dello stadio per poi utilizzarli – se le cose prendono una certa piega – in caso di incidenti. Così le perquisizioni e i pattugliamenti andranno avanti fino a questa mattina, perché la notte potrebbe aver aiutato i preparativi degli ultrà.
A CASA DEGLI ULTRÀ
La stragrande maggioranza dei tifosi ovviamente non ha niente a che fare che la violenza. Ma alcune centinaia di persone, da una parte e dall’altra, sono bastate in passato a rovinare quello che è solo un evento sportivo. Così l’attività preventiva, dopo gli incidenti dello scorso aprile, questa volta è stata spasmodica. Uomini della Digos, anche ieri, hanno eseguito controlli nelle abitazioni di alcuni tra i più esaltati tra i personaggi che popolano la curva dei romanisti e quella dei laziali. Si tratta, in sostanza, di manovre deterrenti e di messaggi lanciati al resto delle «comitive». Siete sotto stretto controllo, sappiatelo.