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IL MESSAGGERO Prandelli lancia l’allarme: “Ci sono troppi stranieri”

Il ct dell’Italia Cesare Prandelli

(U.Trani)  Cesare Prandelli, proprio nella stagione che porta al mondiale in Brasile, prende atto del primato che meno può far piacere al nostro movimento. Il campionato italiano conta più giocatori stranieri che italiani, almeno tra quelli che, titolari e riserve, vanno in campo. Il record alla prima giornata: il 56 per cento dei calciatori utilizzati dai 20 tecnici dei club di serie A vengono dall’estero. L’incremento svilisce il nostro calcio e penalizza la nazionale. I giovani lasciano il nostro paese, giocano in B o restano in panchina. Il ct evidenzia il problema e fa scattare l’allarme:«Gli stranieri ormai sono tanti. Così programmare diventa più difficile: all’inizio si pensava che lo straniero fosse uno stimolo per i nostri ragazzi perché si potevano confrontare con i campioni, ma negli ultimi anni non c’è stato un grande riscontro in questo senso». Ha un consiglio da dare: «Se fossi il presidente di una società penserei a investire sul settore giovanile e a portare i ragazzi in prima squadra che poi completerei con qualche straniero». Campioni e non figurine.

GIOVENTÙ BRUCIATA
Prandelli si sta rendendo conto che sono pochi i ventenni pronti per la sua Italia. Ragazzi immaturi e inesperti che lui non ha la possibilità di far crescere. «Bisogna capire perché i nostri giovani faticano a emergere. Noi dobbiamo qualificarci e preparare il mondiale. Io i ragazzi non li abbandono. Non avendo gli stage, ho usato le amichevoli per vederli. Alcuni hanno risposto bene, altri no. Il nostro compito è scoprire come mai non ce la fanno a imporsi. Se sono i limiti tecnici o caratteriali a frenarli. In campionato non hanno molte presenze. E questo dipende dal numero elevato degli stranieri».

CAMPIONATO SPACCATO IN DUE
«Non so se finirà come penso io, ma un’idea già ce l’ho: sei-sette squadre faranno un campionato a sè e tra loro e le altre ci sarà un grande distacco. All’inizio, di solito, le piccole osavano di più. E invece quest’anno sembra che non abbiamo la forza di farlo. E non credo che sia bello»spiega il ct. Due formazioni stanno catturando la sua attenzione. «Napoli e Inter. Benitez, in poche settimane, ha già dato al suo gruppo una mentalità e una filosofia di gioco. E la stessa cosa ha fatto Mazzarri, dando un’impronta alla squadra che ora è capace di soffrire e attaccare la profondità».

OBIETTIVO MONDIALE
Prandelli vuole subito la qualificazione. L’Italia è prima nel suo gruppo con 4 punti sulla Bulgaria e 5 sulla Repubblica Ceca, le prossime rivali a Palermo e Torino. «Sono concentrato sulle due partite, quando avremo la certezza della promozione sarò chiaro pure sul mio futuro. La Bulgaria è forte fisicamente e a settembre il calcio italiano non è mai al top». È senza centravanti. Balotelli e Osvaldo, squalificati per la prima gara, domani si uniranno ai compagni. «Come prime punte abbiamo Gabbiadini e Gilardino». Aspetta Rossi, considera un vantaggio che Montolivo sia tornato a fare il trequartista e ritiene utilissimo il jolly Florenzi che gli ricorda il primo Giaccherini. Vorrebbe Balotelli più dentro l’area: «Quando è fuori penso che sia un’occasione persa». De Rossi, festeggiato perché presto sarà di nuovo papà, farà ancora il difensore quando il ct sarà in emergenza: «Se l’ho proposto lì è perché ci credo». Barzagli, tendinopatia, è già a casa: al suo posto Ogbonna.

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