(A.Di Liegro) «Totti è il mio supereroe». «È l’unico immenso capitano». «Totti è Roma». Le parole dei tifosi non riescono a spiegare al meglio quello che Francesco Totti rappresenta per loro. Per il suo trentasettesimo anniversario, quindi, i tifosi hanno preparato un’accoglienza speciale, di quelle che vengono tributate agli eroi, agli idoli. Il caso ha voluto, fra l’altro, che il compleanno del capitano giallorosso coincidesse con il primato solitario in classifica della Roma e con una speranza di vittoria che, mai come quest’anno, irradia gli occhi di quegli appassionati e sostenitori accorsi a Trigoria per riuscire a salutare, toccare, fotografare l’uomo che incarna i loro sogni.
LE ASSOCIAZIONI– L’Associazione Italiana Roma Club, questa volta, non ha preparato niente: «Ormai il ragazzo è grande, sa cavarsela da solo», spiega ridendo Vincenzo Mantini del Roma Club Garbatella. «Chissà quando ne nascerà un altro come lui – continua – e chissà come faremo fra due anni, quando si ritirerà». Dal Roma club dell’Esquilino dicono: «Come associazione non abbiamo organizzato nulla, come tifosi singoli… vedrete».
IL VOLO – E difatti a Trigoria ieri c’era di tutto: striscioni, magliette dedicate, un cartellone celebrativo. Dall’Inghilterra è giunto il Roma Club UK che ha «accannato sua Maestà per venirti a salutà». Il Commando Ultrà Curva Sud ha organizzato un aereo – va di moda fra le tifoserie organizzate romane – che ha varcato i cieli del centro sportivo Fulvio Bernardini con su scritto “Per te parla la storia. Auguri immenso capitano”. «È stata un’idea improvvisa – spiega Stefano Colista – in tre giorni abbiamo preparato il tutto e abbiamo avuto l’autorizzazione dalla Roma. Era il minimo che potevamo fare» e mostra una maglietta con l’immagine del biglietto dell’esordio di Totti in Serie A, a Brescia, il 28 marzo del 1993.
GRANDI E PICCOLI – «Io ho 25 anni e lui mi accompagna da 20» dice Mirko con un groppo in gola. Gli fa eco Antonio: «Per una chiacchierata con Totti, per cinque minuti con lui darei tutto, una gamba, un rene, qualsiasi cosa. Cosa gli direi? Non lo so, forse lo guarderei in silenzio». I bambini vestono le magliette giallorosse con il dieci sulle spalle: Francesco ha 5 anni, timido, ma quando parla di Totti gli si illuminano gli occhi: «L’ho salutato, l’ho toccato!», esclama entusiasta. Daniele ne ha 7, stringe in mano il pallone appena firmato dal suo capitano: «Lo metterò sulla scrivania di fianco al letto. Sono tifoso della Roma da ancora prima di nascere». «Un giorno sogniamo di diventare calciatori della Roma» dicono Andrea e Manuel, che fanno parte degli esordienti provinciali giallorossi. «Di Totti vorremmo riuscire a imitare l’atteggiamento in campo, l’umiltà. E poi, magari, vincere la Coppa del Mondo come lui». Una ragazza, intanto, è seduta su un muretto e singhiozza disperata: «Volevo una foto, non ci sono riuscita».
LE LETTERE – Non è l’unica: c’è Francesca Gheghi che ogni anno, il 27 settembre, reca una lettera con una rosa a casa Totti. «Gli scrivo quello che provo per lui, io lo amo, è l’uomo della mia vita». Per salutare Totti all’uscita dall’allenamento ha scavalcato cordoni di sicurezza, bodyguard e chiunque le si parasse davanti. Anche Eleonora si è affidata alla carta per dimostrare il suo affetto per il capitano: «Per me è come un fratello, gli ho scritto che gli auguro di raggiungere Piola quanto prima e che gli voglio bene». E poi c’è Gemma, 87 anni, qui per fare gli auguri a Totti da parte sua e del marito che non c’è più: «Mio marito era un grandissimo tifoso della Roma e Francesco è un calciatore che io stimo molto. È un bravo ragazzo, umano, fa tanta beneficenza, è una persona seria».
Passano dei ragazzi con un accento non proprio romano: «Siamo di Napoli, non tifiamo Roma, siamo venuti a rendere omaggio a un vero campione, indipendentemente dalle fedi calcistiche».