(P.Liguori) – La Roma a Parma ha un esame vero, importante. E non solo perché, se vince, raggiunge il Napoli in testa. C’è altro: la squadra ha fatto bene nelle prime due gare. Soprattutto è stata bene in campo. Si è visto un bel lavoro del nuovo allenatore Garcia. Ma sono state due partite contro neopromosse, anche se Verona e Livorno hanno vinto le altre due.
Con tutto il rispetto, serve anche altro. E Parma è il campo giusto per scoprire le carte e preparare un derby che si deve vincere, se si vuole riconquistare il cuore dei tifosi. Dopo si potrà parlare del futuro e delle ambizioni di questa Roma che ha venduto giovani talenti. Bisogna accettare la sfida che ha lanciato Luciano Spalletti da San Pietroburgo. Ha detto la verità: la sua partenza coincide con il fatto che della Roma non si parla più in campo internazionale. Siamo scomparsi, dopo essere entrati sulla scena. Bisogna rispondere in campo, smentirlo, tornare in Europa.
E bisogna capire se l’attuale società è all’altezza delle ambizioni e dei sogni di una piazza come Roma. Sottolineo le ambizioni perché per marchio, storia, passione la Roma merita una conduzione in grado di far quadrare i conti e di sognare. Il contrario non sta in piedi. Le delusioni senza speranza diventano veleno. I campioni scappano, o rinunciano a venire. Con la storica eccezione di Totti, ma lui è nato qui, è uno di noi.