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(T. Carmellini) – Il derby stavolta è della Roma. Successo netto e meritato della squadra di Garcia in quella che era diventata una maledizione più che una partita di calcio. È bastato l’arrivo di un tecnico francese, con un carico pieno di normalità, per rimettere in piedi una squadra e consentirle, finalmente, di giocare al meglio la partita più importante della stagione. Un successo, maturato ancora una volta nella seconda metà di gara, che la mantiene in vetta alla classifica di Seria A a punteggio pieno dopo quattro giornate: evento storico che non si ripeteva dal1960. E con la miglior difesa del campionato in condominio con l’Inter.
Dall’altra parte una Lazio impacciata, con le tossine dell’impegno di coppa nelle gambe e forse anche la consapevolezza di affrontare, stavolta, una Roma che arrivava alla stracittadina molto meglio. E così è stato, perché dopo un primo tempo inguardabile (entrambi i portieri a riposo), nel quale la Roma prova lentamente a far gioco e la Lazio a colpire sporadicamente in contropiede, è iniziata la partita vera. Esattamente come l’aveva preparata il tecnico francese che ha chiesto ai suoi di aspettare il calo, inevitabile, della Lazio. Per poi colpirla come già successo nelle precedenti tre gare.
Ripresa quindi a senso unico. Dopo la traversa Ciani (in realtà a gioco fermo peché Rocci aveva già fischiato) i giallorossi si impadroniscono del campo. La Lazio sulle gambe e fatica anche a ripartire: ma ogni volta che lo fa produce un effetto costringendo agli straordinari i due centrali giallorossi (perfetti). Il bilancio sarà comunque un De Sanctis che finirà sul tabellino con un «S.V.» (senza voto, ndr)non essendo mai, di fatto, chiamato in causa.
La Roma cresce col passare dei minuti, Garcia mette Ljajic per Florenzi e la mossa produce un’accelerazione nella manovra giallorossa che apre la difesa di una Lazio troppo chiusa. Petkovic intuisce l’antifona e chiama a raccolta i suoi, ma è troppo tardi perché la Rom a sblocca la gara col gran gol di Balzaretti (18’). Proprio lui, l’uomo più contestato della vigilia, quello che in molti volevano fuori dopo la debacle del Tardini, produce la svolta per Garcia e la Roma tutta. Gran gol al volo (assist delizioso del solito Totti) e pianto liberatorio sotto la Sud: è l’anti-eroe della giornata. E nell’Olimpico giallorosso scatta la festa che solo il modesto Rocchi rischia di rovinare. Il fischietto di Firenze estrae un rosso (il suo quinto in un derby) esagerato per un fallo di Dias su Totti lanciato a rete: Lazio in dieci tra le polemiche… giuste. Ma l’errore, che comunque non cambia le dinamiche della gara, non sarà l’unico della giornata. La partita finisce qui, ci sarà solo il tempo per Ljajic di realizzare il rigore che fisserà il risultato finale sul 2-0: netto stavolta il fallo di Ledesma.
Garcia porta a casa il primo successo nella stracittadina più temuta, la Roma torna a vincere un derby dopo due anni e mezzo e la Lazio si ritrova dopo quattro giornate a quota sei in classifica: colpa degli infortuni sì, ma forse anche di una società che nell’ultimo mercato ha avuto un po’ il braccino corto. E Petkovic non può sempre far miracoli.
Pallotta? Stavolta ride, esce dall’Olimpico sogghignando con un arabo sotto braccio e chissà se, oltre ad aver vinto il suo primo derby di Roma, forse ha anche trovato l’aiuto economico che va cercando da tempo. Effetti miracolosi del derby…