(E. Menghi) Un anno nell’ombra per colpa di un ginocchio malandato, una stagione passata a farsi aspettare e a rimandare la dimostrazione di talento a giorni più felici. Quel momento tanto atteso è arrivato perDodò, che deve approfittare dell’assenza di Maicon per far capire a Garcia quello che ha imparato finora. Il francese ha visto in lui il tipico terzino brasiliano tutta spinta e poca difesa, ma sta provando ad aggiustarlo e ora è alla prova del nove.
Oggi col Bologna Balzaretti scivolerà a destra, là doveTorosidis avrebbe potuto mettere una pezza se non fosse incappato nel primo infortunio stagionale proprio quando c’era bisogno di lui. La rifinitura è il primo allenamento che il greco ha fatto con la squadra e non basta per prendersi la maglia da titolare. Sulla corsia sinistra affidata a Dodò dovrebbe agire ancheLjajic, che, dopo aver visto dalla panchina la vittoria di Genova per colpa di un affaticamento ora superato, è pronto per rimettersi in gioco.
Nel tridente tornerà Totti e l’ultimo posto dovrebbe toccare a Florenzi, proprio come a Parma, quando lui segnò il suo secondo gol stagionale e il capitano il primo. Gervinho può riposare, anche se non sembra mai stanco. Garcia ha bisogno di un uomo che dalla panchina possa«spaccare» la partita: il suo pupillo ha le qualità per farlo.
De Rossi, Strootman e Pjanic sono chiamati a fare gli straordinari, così come i centrali difensivi che nel pre-campionato erano stati «accusati» di essere troppo lenti per giocare insieme e invece stanno sorprendendo in positivo. Castan lo fa presente: «Ho sentito che io e Benatia non potevamo giocare insieme, stiamo dimostrando che non è vero. Ma il lavoro difensivo è di tutta la squadra. Lo scorso anno ero confuso, ma non mi piace parlare del passato. Viviamo questa stagione. Sappiamo di essere forti, anche se era difficile immaginare il primo posto. Manca ancora tanto, ma l’inizio è stato perfetto. Con il Bologna sarà un’altra finale».