(A. Serafini) Il tempo corre, l’attesa cresce. Al momento però soltanto il silenzio accompagna i passi avanti fatti nella realizzazione del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle. Anche perché a Trigoria non è stata ancora decisa una data per il lancio ufficiale del progetto. Una conferma arrivata un paio di settimane fa dal dg giallorosso Baldissoni: «Il progetto del nuovo stadio è vicino alla sua presentazione, poi ci attendiamo un iter organizzativo molto rapido. Una data? Ci sta lavorando un gruppo molto ampio, difficile dirlo. Entro 12 mesi dalla presentazione, comunque, ci sarà l’inizio degli scavi e la posa del primo mattone».
I tempi calcolati qualche mese dalla società per la presentazione del progetto (prima luglio, poi fine agosto-inizio settembre) subiranno un ulteriore ritardo, anche se da Trigoria rimane fissato l’obiettivo di mostrare pubblicamente le immagini del nuovo stadio entro la fine di ottobre. In questo lasso di tempo il progetto verrà ovviamente consegnato anche al Campidoglio, dove le varie commissioni del Comune di Roma analizzeranno l’intera opera di realizzazione prima di dare il via libera al lungo iter burocratico. I contatti con i Marino sono stati già avviati, ma soltanto per un primo colloquio informativo. Il cambio al potere e i relativi discorsi cominciati sotto la gestione Alemanno non preoccupano comunque la Roma, convinta che i problemi legati alla bonifica dell’area di Tor Di Valle non possano creare ulteriori ritardi.Già decise anche le opere di viabilità e le conseguenti infrastrutture per rendere più agevole l’arrivo e la permanenza all’interno del nuovo colosso da circa 55.000 posti: oltre ad un nuovo svincolo della Roma-Fiumicino e l’ammodernamento della linea ferroviaria Roma-Lido, il progetto potrebbe prevedere la costruzione di un nuovo ponte sul Tevere e l’allargamento delle arterie che conducono verso l’ippodromo.
Un’opera dalle proporzioni ingenti, si dovrà far fronte anche all’impatto ambientale e alle richieste dei residenti di zona. I giallorossi contano di snellire il processo legato alla burocrazia italiana: la legge sugli stadi è ancora ferma in Parlamento. La società del costruttore Luca Parnasi, incaricata dalla proprietà americana di pianificare i lavori di costruzione, aspetta notizie da Pallotta e soci, ansiosi di mostrare il lavoro (ormai in fase di ultimazione) intrapreso dall’architetto Dan Meis che vuole un richiamo al Colosseo. Il progetto dello stadio rimane top secret, nonostante la società abbia già inviato un questionario ai propri tifosi per accogliere suggerimenti e critiche.
L’ottimismo rimane alto anche da parte di Unicredit, che attraverso l’ad Ghizzoni è tornato sulla vicenda: «La società Roma ha buone potenzialità e se si facesse lo stadio di proprietà… ». Non è escluso infatti che il gruppo bancario finanzi almeno una parte della costruzione dell’impianto, punto focale nei progetti della proprietà a stelle e strisce. «Se la società è ben gestita può dare un riscontro importante. Non abbiamo più fretta di dismettere la nostra partecipazione nel club» ha aggiunto Ghizzoni, soddisfatto anche dell’operazione che ha visto crescere l’impegno di Pallotta con conseguente rinnovo del patto parasociale tra i proprietari della Roma.