(T.Carmellini) Incredibile ma vero! Non tanto perché nelle previsioni della vigilia la Roma non potesse far bottino pieno a Genova contro la Samp, ma piuttosto per l’inaspettato pari del Napoli in casa col Sassuolo (Di Francesco docet).
Garcia, così, non solo si ritrova nella storia della Roma, perché nessuno prima di lui era riuscito a vincere le prime cinque partite di campionato sulla panchina giallorossa, ma anche perché ora è da solo in vetta al campionato: non accadeva da tre anni e mezzo.
Indovinate come? Costruendo (e anche un po’ soffrendo) nella prima metà della partita, eppoi crescendo di intensità fino a «spezzare» la gara nella ripresa: ormai un clichè della nuova Roma alla francese. Dodici gol realizzati finora, tutti nella ripresa (secondo attacco dietro l’Inter: risultato però falsato dai sette gol rifilati al Sassuolo dagli uomini di Mazzarri). E non è un caso nemmeno se l’uomo della giornata sia il franco-marocchino Benatia: perno centrale della difesa. Segna un gol di potenza, importante, caparbio. A dimostrazione di quanto sia diventata solida questa squadra che continua a vincere senza incassar gol e viaggia in testa anche alla classifica delle difese meno battute (insieme all’Inter che però stasera deve giocare il posticipo a Milano contro la Fiorentina di Montella).
Eppure qualche perplessità avevano lasciato le scelte di Garcia che si era presentato al Ferraris con molte novità. Aveva giocato a nascondino con i media alla vigilia allontanando l’ipotesi turn-over, presentandosi poi in campo con un attacco totalmente inedito e Totti addirittura in panchina. Rinunciando così ai «piedi» del Capitano e del giovane Ljajic, per il fisico di Borriello e Marquinho: senza però fare a meno della qualità del centrocampo titolare. Intoccabile.La valutazione del giorno dopo va tutta dalla parte di un tecnico che finora non ha sbagliato praticamente nulla. Almeno dal punto di vista tattico, delle scelte relative alla squadra, trasmettendo qualità di gioco e carisma, trasformando un gruppo di calciatori in una squadra vera. Pur inciampando in qualche gaffe da ultimo arrivato: e non tanto per l’espulsione rimediata ieri a Genova (eccessivo lo zelo di Calvarese), quanto per l’aver reiterato qualche «collegamento» insolito con la panchina. Se il cellulare è galeotto, il walkie-talkie non lo è di meno: vedremo come andrà a finire.
Resta la soddisfazione per un primato incredibile di un gruppo che ha margini di miglioramento pazzeschi e a che a Genova ha anche risparmiato energie e uomini in vista del Bologna.
Un solo neo: l’infortunio di Maicon. Brutta tegola tutta ancora da valutare.