(A.Serafini) – Se è vero che gli ultimi saranno i primi, stasera a Parma il campionato darà una risposta alla Roma di Garcia, impegnata nel sempre più televisivo monday night per non lasciare scappare il Napoli e mandare un segnale di presenza importante alla stagione appena iniziata.
Il passo falso della Fiorentina, accodato al pareggio di San Siro tra Inter e Juventus. lascia respiro e apre a una buona occasione che a Trigoria nessuno vuole lasciarsi scappare. Le due vittorie contro Livorno e Verona non possono bastare, almeno per il rischio di facili esaltazioni che troppo spesso hanno abbassato la guardia di squadra e tifosi.
Il pericolo principale espresso nella conferenza stampa della vigilia dal tecnico francese, «proprio nei momenti in cui non sembrano esserci problemi dobbiamo alzare il livello di allarme», va affrontato senza ricadere nei tanti conosciuti cali di tensione. Anche perché l’abitudine di cavalcare le prime posizione si è spenta progressivamente dall’avvento della nuova proprietà americana, alle prese con un biennio trascorso tra contraddizioni e cocenti delusioni.
La Roma proverà questa sera a raggiungere un obbiettivo distante da quel 25 aprile 2010, quando Ranieri rincorreva in panchina il sogno del quarto scudetto a 270 minuti dal traguardo finale. Una triste serata romanista affondata sotto i colpi di Pazzini e dal genio di Antonio Cassano, che questa sera si ritroverà ancora una volta faccia a faccia con il suo nemico/amico Francesco Totti. 1240 giorni dopo quella serata dell’Olimpico, la Roma guidata ancora sotto la stella del capitano romanista cercherà di ritrovare un percorso minato da qualche incidente di troppo, ma pronto a ritrovare la strada giusta. Cassano è pronto a spaventare la Roma, Totti vuole farla rinascere magari proprio con un gol vincente. […]
La squadra di Donadoni rimane però la vittima preferita di Francesco, che in carriera ha colpito per ben 18 volte gli emiliani. Sotto il sole della capitale o tra i mucchi di neve del Tardini si sono susseguite reti di classe, di potenza, dal sapore dolce come quella che aprì le danze il 17 giugno 2001 (giorno della conquista del terzo scudetto) e che ora aiuterebbero soltanto a riportare in alto la sua Roma. Garcia lo considera un giocatore «in grado costantemente in illuminare il gioco», tanto da consegnargli interamente le redini della squadra. In un attacco interscambiabile e privo di posizione fisse, Totti può dare sfogo alla sua qualità nella posizione che preferisce. Riferimento centrale o spostato sugli esterni, alla soglia delle 37 primavere la prima maglia da titolare finisce sempre sulle sue spalle.[…]