(A.Serafini) Cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia. Non ne è proprio convinta la Roma, che nella cavalcata solitaria sulla vetta della classifica vuole evitare incidenti di percorso. Almeno non per proprie colpe.
L’oggetto del dibattito rimane legato al giorno in cui verrà disputato l’incontro tra la Roma e il Napoli, fissato per il prossimo 19 ottobre, ma a forte rischio di essere rinviato per evitare la concomitanza con un corteo a cui prenderanno parte i No Tav e i movimenti per la casa, con ricadute sull’ordine pubblico. La disputa ha già iniziato il suo percorso negli ultimi giorni tra gli organi responsabili: dalla Lega Calcio ai due club interessati fino alla decisione finale che passerà inevitabilmente per le intenzioni del prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro.
Ieri è spuntata una nuova ipotesi: nessun slittamento della partita, a causa di un calendario già saturo di impegni, e possibile inversione del campo. Passare quindi dall’Olimpico al San Paolo senza colpo ferire e giocare a Roma la gara di ritorno. Una possibilità discussa durante il consiglio federale andato in scena in serata a Milano a cui hanno partecipato anche le più alte cariche della Lega Calcio come Beretta e Lotito. L’ipotesi del cambio al momento però non viene neanche presa in considerazione dalla Roma, per nulla convinta di dover affrontare in tre settimane tre trasferte consecutive. Impegni per di più durissimi, dove i giallorossi si troverebbero costretti ad affrontare la squadra di Benitez in mezzo alla sfide in casa di Inter e Udinese.
La proposta era comunque già arrivata a Trigoria, scatenando il parere sfavorevole di Garcia, che ieri in conferenza stampa è tornato sulla vicenda: «Io voglio giocare. Potremmo farlo anche il venerdì, ma non è possibile attendere tre settimane senza gara, non è possibile. O fare tre partite fuori casa di fila».
Per accontentare il proprio tecnico la Roma sarà costretta però ad aspettare le decisioni del Prefetto: se Pecoraro emetterà l’ordinanza e la disposizione di non giocare la gara all’Olimpico, allora verranno prese in esame tutte le alternative possibili. In caso contrario però, da Trigoria rimane ferma la volontà di rispettare il calendario attuale.
Spostare l’incontro a dicembre o addirittura aspettare la ripresa della stagione dopo la sosta natalizia rimane ancora in bilico nelle preferenze del Napoli, che accetterebbe lo spostamento soltanto in caso non ci fossero impegni ravvicinati di Champions. La ferma convinzione del prefetto, «al 90% la partita non si giocherà in quella data a Roma», rimane un bel nodo su cui la società non ha però intenzione di scendere a mediazioni. Anche perché nessuno vuole interferire o andare ad intaccare il meccanismo perfetto messo in moto da Garcia.