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ILTEMPO.IT Garcia conferma la Roma di Genova

 

Rudi Garcia

(E. MENGHI) – Rifinitura all’insegna delle conferme per la Roma di Garcia, che ha insistito sulla coppia di terzini Balzaretti-Dodò, incaricati di non far rimpiangere l’assenza di Maicon (oltre al brasiliano, dalla lista dei 23 convocati mancano ancora Bradley e Destro). Esperienza a destra, tanta corsa a sinistra, queste le caratteristiche che dovrebbero mantenere in equilibrio la squadra che domani sera all’Olimpico affronterà il Bologna per provare ad allungare la storica serie positiva. Torosidis c’è, ma solo oggi è tornato a lavorare con il gruppo e non sembra bastare per assicurarsi la maglia da titolare sulla fascia.

Davanti torna Totti, che a Genova è entrato e ha cambiato la partita. Florenzi e Ljajic, che ha recuperato dal piccolo affaticamento al flessore, dovrebbero completare il tridente. Gervinho può riposare, anche se dopo 90 minuti passati a fare su e giù in campo con la Sampdoria non aveva nemmeno il fiatone. È una risorsa per il francese che conosce bene le sue qualità. Il centrocampo è solido e l’assenza di Bradley, che continua il differenziato per rientrare con l’Inter, «costringe» De Rossi, Pjanic e Strootman agli straordinari.

Benatia ha smaltito in fretta l’affaticamento accusato dopo il turno infrasettimanale e Castan ne è felice: «Ho sentito prima dell’inizio della stagione che non potevamo giocare insieme, ora stiamo dimostrando che possiamo farlo. Ma il lavoro difensivo è di tutta la squadra. Ieri vedevo la partita del Barcellona e ho notato che tutti aiutano nella fase difensiva. Il mister ha trasmesso questa cosa alla squadra, tutti ci aiutano. Non mi piace subire gol, sono abituato a non prenderli. Era così al Corinthians: avevamo subito 4 gol in 14 partite, la difesa meno battuta della storia della Libertadores. Quest’anno sappiamo di essere forti, anche se era difficile immaginare il primo posto. Manca ancora tanto, ma l’inizio è stato perfetto. Sento che questo è un anno buonissimo per noi. Mancano tante partite, ma il cammino è giusto. E io voglio vincere con la Roma». La testa è quella giusta e si sente: «Con il Bologna è un altra finale, per prendere altri tre punti dobbiamo entrare in campo con questo pensiero». Ma senza dimenticare come ci si è arrivati a giocarla.

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