(F. Maccheroni) – Dove eravamo rimasti? A cinque: bene, sei, sei vittorie consecutive, primo posto in classifica, altro record. La Rometta di Garcia ha messo a nanna il Bologna in fretta, per la prima volta ha chiuso il match nel primo tempo giocando a tratti con una superiorità imbarazzante. Ora è giusto ricordare che Curci ha dato un contributo da «romanista» con una respinta da calcio giovanile su una buona punizione di Pjanic, ma la sostanza non cambia: uno-due-tre, tutti a casa, il resto è noia, minuti da giocare. Una prova di forza, di maturità che impone di rompere gli indugi: se il Napoli merita rispetto, merita di essere considerato l’anti-Juve, bisogna cominciare a tener presente anche la Rometta di Garcia, il vero nuovo, grande protagonista della stagione. Roma prima, sola, senza una crepa. Anche senza Maicon, la squadra ha marciato ai soliti livelli. Significa che «dietro» c’è molta ciccia. Ciccia che non c’è in una Lazio dove è sempre colpa di qualcosa: questa volta di chi è la colpa? Del Sassuolo? Sul 2-0 le partite si chiudono e l’anno scorso le chiudeva. Petkovic: il 26 maggio è finito. Sveglia.