(F. Maccheroni) Lotito parla molto. Pallotta poco. Lotito ama lo scontro, anche con i tifosi. Più o meno dice: pensino ad andare allo stadio, non a Yilmaz… Hanno mal di pancia? Prendano un Alka Seltzer. Il guaio è che con il mal di pancia si sta a casa. Il presidente biancoceleste si comporta da «padrone». Non invita i tifosi, pretende di convocarli come i dipendenti della sua azienda. Ma i dipendenti ricevono stipendi. I tifosi i soldi li portano e fanno di un club un patrimonio. Non ha mai capito questa differenza.
Pallotta parla poco e soprattutto di affari, perché il calcio per lui si gioca in Borsa. Ora, fra i soliti«faremo», «vedrete», azzarda l’ipotesi di un trasferimento temporaneo dei top player in club americani (modello Milan-Beckham). Così si risparmia. Immaginiamo l’euforia dei tifosi. Pallotta sembra sceso da Marte. Il calcio in Italia non si guarda mangiando popcorn. Ma la passione la capisce chi ce l’ha. Alle romane dovevano capitare due presidenti così.