Primo appuntamento annuale per la rubrica di GazzettaGiallorossa.it, che si sofferma su quanto fatto nel corso dei 90 minuti di gioco, sottolineando positivamente e non, le migliori azioni e giocate messe in scena sul rettangolo verde.
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La perla di Miralem Pjanic per il raddoppio romanista al 59′. Il lob del centrocampista riappacifica il suo rapporto con i tifosi dando ragione al tecnico Rudi Garcia che aveva messo un veto sulla cessione del talento ex Lione. Il calciatore scorge Rafael fuori dai pali e lo scavalca con un meraviglioso pallonetto dai 25 metri. Solo applausi all’uscita dal campo per l’avvicendamento con Bradley e contestazioni e critiche lasciate alle spalle.
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Esordio con gol per l’ultimo arrivato in casa Roma: Adem Ljajic. Si diceva che la squadra capitolina latitasse in quanto a gol da fuori. La risposta arriva con le reti messe a segno da De Rossi alla prima di campionato e quelle di Pjanic e proprio Ljajic nella gara interna contro il Verona. Il piccolo attaccante ex Fiorentina non fa rimpiangere la partenza di Lamela risultando subito determinante per l’economia della squadra. Se il buongiorno si vede dal mattino…
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Il tacco di Francesco Totti al minuto 26 che libera al cross dalla fascia destra Miralem Pjanic. La palla messa al centro dal bosniaco è ottima, ma evidenzia la mancanza di un bomber d’area da parte della compagine romanista. Gervinho e Florenzi cercano la zampata vincente arrivando con un pizzico di ritardo all’appuntamento con il gol.
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Troppi falli e corsa ancora legnosa per Balzaretti. Da elogiare l’intraprendenza e la voglia di rivalsa dell’ex terzino azzurro dopo la passata stagione in chiaroscuro, tuttavia dalla fascia sinistra nascono le azioni più pericolose (poche) della squadra scaligera complice la vena offensiva del duo formato da Martinho e Jankovic. Al terzo fallo consecutivo (30′) giallo giusto quanto evitabile per un duro intervento su Jorginho.
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Il brutto fallo in chiusura di primo tempo ad opera di Bosko Jankovic su Totti sanzionato dal giudice di gara Giacomelli di Trieste solo con il giallo. Il centrocampista gialloblu interviene a piedi uniti sul numero dieci giallorosso all’altezza del limite dell’area di rigore rischiando di combinarla grossa, cercando di imitare il mai dimenticato Richard Vanigli.
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Volendo cercare il pelo nell’uovo, le troppe occasioni lasciate al Verona nel finale e l’avvio eccessivamente statico della squadra nella prima frazione. Per diventare una pretendente alla qualificazione in Champions League occorre limare anche i dettagli. Garcia lo sa e cercherà di provvedere.
Papi & Piccinini