Una passione che non conosce la crisi e non si ferma di fronte alla scomodita’ di stadi fatiscenti e, in molti casi, obsoleti. E’ quella dei tifosi che in tempi di austerity hanno rivisto il modo di seguire i loro beniamini, in casa e in trasferta, ma senza rinunciare a stare vicino alla squadra del cuore. “Il tifoso napoletano risponde sempre, nonostante la crisi. Per le trasferte negli ultimi anni una flessione c’e’ stata ma e’ in parte dovuta alla tessera del tifoso e in parte alle difficolta’ organizzative, al San Paolo, pero’, il problema non esiste”, chiarisce il presidente della Nuova associazione Napoli club, Antonio Caruso, 30mila gli iscritti in tutta Italia.
E per far fronte al portafoglio piu’ leggero, da nord a sud i tifosi si sono organizzati. “Il fattore economico si e’ fatto sentire sugli spalti, in molti hanno rinunciato all’abbonamento, mentre tanti altri si sono spostati da settori piu’ cari, come la tribuna, verso le gradinate e la curva”, sottolinea Edy Morandini, presidente dell’associazione Udinese club. “Per le trasferte poi, se una volta come club riuscivamo a organizzare qualche giorno fuori con annesse gite turistiche -prosegue Morandini riferendosi agli 11mila tesserati dei 68 club attivi in Friuli a cui va aggiunta un’altra ventina all’estero-, adesso chi viene cerca di stare il meno possibile e magari sostituisce il pranzo al ristorante con un panino”.
Anche la tipologia delle trasferte per le competizioni internazionali e’ cambiata. “Solitamente si sfrutta il fatto che si gioca in grandi citta’ optando per un volo low cost -spiega Giuseppe Munafo’, presidente Associazione italiana Milan Clubs, oltre 800 i Milan club associati-, ma per le mete piu’ vicine stiamo riprendendo a spostarci con i pullman. Ad esempio per la sfida di Amsterdam contro l’Ajax ci sono gia’ un paio di bus organizzati, cosi’ anche per Barcellona”.
Chi non crede alla crisi quale causa delle defezioni sugli spalti e’ invece Francesco Lotito, presidente dell’Associazione italiana Roma club, 150 club associati per un totale di 17-18mila tifosi iscritti: “La crisi c’e’ pero’ il numero dei tifosi dipende piu’ dai risultati in campo: se una squadra vince lo stadio e’ pieno, anche con sacrifici ma i tifosi rispondono sempre”. A cambiare le abitudini dei tifosi anche le leggi per sconfiggere la violenza negli stadi, a partire dalla tessera del tifoso.
“I nostri tifosi hanno la tessera del tifoso, non abbiamo problemi ad andare in trasferta -evidenzia Lotito, presidente dell’Associazione italiana Roma-. Ci sono invece molti che non hanno voluto fare la tessera e non ci vanno, il problema e’ legato agli atteggiamenti ideologici pro o contro la tessera. Con l’As Roma club away, sospesa da due partite, la societa’ ha fatto certamente tutti gli sforzi possibili per far andare in trasferta anche i tifosi che non avevano la tessera, poi si sono verificati incidenti. Il problema rimane il come ci si comporta in trasferta: chi si comporta tranquillamente non ha problemi”.
“Con il biglietto nominativo e la tessera del tifoso e’ piu’ complicato venire allo stadio in trasferta -spiega Morandini che riferendosi ai supporter friulani aggiunge-. Anni fa per seguire la squadra lontano da Udine stava a chi organizzava prendere i biglietti per tutti, oggi una persona puo’ prendere al massimo 4 tagliandi. Ci sono dei problemi in piu’ che hanno allontanato i tifosi”. A trovare d’accordo tutti lungo lo Stivale la necessita’ di attuare una legge sugli stadi che permetta agli impianti italiani, tra i piu’ vecchi d’Europa con una eta’ media di 64 anni in Serie A, 53 in B, di trasformarsi e diventare dei ‘salotti’ fatti su misura per seguire la partita.
Per gli appassionati si tratta del primo problema – afferma il presidente AIRC Lotito -. Girando per l’Europa, e non mi riferisco solo ai paesi piu’ ricchi, come Germania e Inghilterra, si vedono impianti fantastici. Approvare la legge sara’ certamente utile per accorciare i tempi burocratici ma e’ ancora vivo il tema delle risorse economiche: gran parte degli stadi sono proprieta’ dei comuni che non vogliono pagare per fare gli impianti, forse anche giustamente visti i trasferimenti erariali sempre minori, ma soprattutto va risolto il problema dei collegamenti e dei parcheggi”…
Fonte: AdnKronos