(TODAY.IT) Stadi sempre più vuoti. Curve squalificate. Fare un biglietto che diventa un’odissea. E andare in trasferta per seguire la propria squadra del cuore praticamente impossibile. Fior di penne si adoperano in indagini sociologiche per studiare il fenomeno del calcio italiano, fatto più di pay tv che di cori e bandiere. E a chi si interroga sul perché i nostri stadi, vecchi e malandati, sono sempre più vuoti rispondiamo con questa storia esemplificativa di un sistema di controllo che rende sempre più difficile entrare allo stadio.
Parliamo di un tifoso della Roma che quattro anni fa decide di “tesserarsi” come previsto dalle nuove norme dell’allora ministro dell’Interno Roberto Maroni. Nessun precedente penale. Mai un problema con la giustizia. C’è il nulla osta per la tessera del tifoso. O meglio “per quella carta di credito che ci hanno fatto attivare con la scusa della tessera del tifoso”. Ma la tessera non arriva e la prima stagione viene vissuta con la carta “provvisoria” della As Roma per le partite in casa e i moduli presentati alle ricevitorie Listicket per ogni biglietto. Il tutto nonostante le continue richieste a Lottomatica di chiarimenti in merito.
Stessa cosa per il secondo anno di “tessera”. Idem per il terzo. Con una serie di inconvenienti causati da chi, in realtà, aveva raccontato di aver pensato al tesseramento dei tifosi “per bene” proprio per facilitarli nell’acquisto dei biglietti.
Alcuni esempi? “Le trasferte più calde, San Siro, San Paolo, il Franchi di Firenze”. Per non parlare dei derby giocati “fuori casa” con lunghe file fin dalla notte fuori dai Roma Store per aggiudicarsi un biglietto che, gli era stato detto da Lottomatica, As Roma e Ministero dell’Interno, “con la tessera potrà fare anche da casa”.
INIZIA IL CALVARIO – La quarta stagione si apre con maggiori problemi: per acquistare i biglietti in trasferta non sarà più sufficiente il modulo di richiesta e il numero di tessera del tifoso ma serve la card in “carne e ossa”. Così “faccio richiesta alla Roma e a Lottomatica di un duplicato”. Ma niente duplicati: “Deve andare in Questura e fare denuncia di smarrimento della tessera” la risposta di Lottomatica, anche se la tessera non l’ha mai smarrita semplicemente perché non gli è mai stata consegnata. Quindi, con la denuncia, “andare in un Roma Store, faxare la denuncia alla sede centrale della Roma, portare denuncia e fax in un centro Lottomatica, faxare tutto a Lottomatica e….fare una nuova tessera spendendo altri 15 euro!”. Pagata la nuova tessera e ricevuto il pin per attivarla, “chiedo cosa fare in questo momento al responsabile del punto vendita Lis Ticket”. Risposta che ha dell’incredibile: Quindi? “Provi a chiamare il call center Lottomatica”. “Call center – numero 892.928 – che non solo costa la bellezza di 1,20 euro al minuto (prezzo massimo 15,13 euro a chiamata) ma al quale da giorni non risponde nessuno”. Ma chiamare il call center per cosa? “Per sapere cosa fare ora visto che ho solo pagato la nuova tessera senza inserire alcun dato. Per avere la carta di credito col marchio “As Roma” mi hanno solo chiesto il mio bancomat”.
LA BEFFA – Oltre al danno economico, poi, la beffa: “Vorrei andare in trasferta a seguire la Roma ma le trasferte sono soltato per i “tesserati” o per chi acquista (altri 20 euro, ndr) la tessera dell’As Roma per le trasferte. Ma la tessera per le trasferte della As Roma non posso farla se ho già richiesto la tessera del tifoso. E i biglietti per le trasferte non posso acquistarli se non ho fisicamente la tessera del tifoso”.
“FUORI DALLO STADIO” – Il risultato finale, quindi, parla chiaro: “30 euro regalati a Lottomatica per un servizio del quale non ho mai usufruito e le cui falle, ora, mi obbligano a restare a casa e a guardare le partite – pagando – in televisione. Se non è una truffa, questa, organizzata da Ministero dell’Interno, banche e Lottomatica, non so proprio come chiamarla…”.