Pietro Ilardi, vicepresidente di Federsupporter e co-fondatore di MyRoma, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito al ricorso presentato a seguito del divieto, ai possessori della Away Card, di partecipare alla prossima trasferta della Roma di lunedì prossimo contro il Parma.
“Il nostro è un ricorso che vuole essere provocatorio. Noi non demorderemo l’obiettivo è discutere il ricorso prima di lunedì. Abbiamo deciso di muoverci sapendo che non è il ricorso più importante per il tar dell’Emilia Romagna. Ma abbiamo deciso di provarci perchè il problema potrebbe ripresentarsi. Anche il Codacons ha voluto aggregarsi a questa iniziativa. Noi riteniamo che il problema della tessera del tifoso e l’Away non sussista, si tratta della stessa cosa in termini di sicurezza. La prima è una forma di schedatura, come lo è l’Away card. la differenza tra le due è di tipo marginale. La prima è legata ad un sistema revolving di carta di credito che non è piaciuto al tifoso e un codice che fa aprire i tornelli, la seconda è solo un documento identificativo; per il resto sono identiche. Al di la delle opinioni del tifoso, noi come legali non vediamo differenze tra le due. Cioè chi è in possesso della Privilege può entrare, chi ha l’Away non può. Più di seimila persone hanno la Away, così si limita al massimo l’accesso del tifoso negli stadi. Abbiamo deciso di muoverci, avendo avvertito la Roma e l’Osservatorio il cui lavoro è apprezzato, in fatto di intenti da raggiungere. Noi ci poniamo come soggetti propositivi nel voler risolvere il problema. Chiudere le strade per evitare che qualcuno passi col rosso non è una soluzione. Per queste ragioni ed altre abbiamo deciso di muoverci. La Away è stata accettata dal tifoso perchè è stata costruita insieme alla società. Ha gli stessi requisiti della tessera del tifoso ma non è carta di credito e non è fatta dalle istituzioni, ma dalla società”.
Fonte: retesport