“Dopo le vittorie vai in campo con un altro spirito, sei carico e certe cose vengono poi da sole, abbiamo intrapreso un cammino importante da quando e’ iniziato il campionato e volevamo riscattare quella sconfitta con la Lazio per i nostri tifosi, che ci sono rimasti male come noi e forse anche più di noi. Con Garcia ci alleniamo meno rispetto a Zeman, ma nonostante questo si vedono i risultati, che pero’ passano sempre dal lavoro sul campo. Io corro sicuramente meno di Gervinho…”. Cosi’ il centrocampista della Roma e della Nazionale Alessandro Florenzi ai microfoni della trasmissione Radio2 Social club, che andra’ in onda sabato 26 ottobre alle 11.
Il sogno di Florenzi e’ far parte della Nazionale italiana che parteciperà ai Mondiali di calcio in Brasile del 2014, i suoi esempi: Totti e De Rossi. In un calcio sempre più multietnico, con Florenzi prosegue nella Roma la tradizione di schierare giocatori-tifosi, nati e cresciuti calcisticamente nella capitale: “Per me e’ un grande motivo di orgoglio, Totti e De Rossi stanno già facendo la storia della squadra e io posso solo prendere esempio da loro”. I Mondiali di giugno in Brasile sono a portata di mano: “Sono tra i 28-30 giocatori che il mister prende in considerazione – spiega Florenzi – ma so che ne portera’ solo 23. Ora sta a me metterlo in difficoltà, ogni volta che posso, in tutte le partite che giochero’ con la Nazionale e con la Roma. Pero’ la decisione finale spetta a lui”.
Su una cosa non ha dubbi: in una finale del Mondiale con i rigori ad oltranza, tirerebbe dal dischetto il penalty decisivo. “I rigori si tirano sempre. Magari si segnano o si sbagliano ma si tirano sempre”. Infine parla della sua vita privata: “La mia ragazza e’ una persona comune, una studentessa non una velina”. “I miei gusti musicali? Mi piacciono Ligabue e Negramaro”, dice Florenzi che poi vuole sfatare il luogo comune, che dipinge i calciatori come ignoranti: “Ci tengo particolarmente, mi manca solo l’ultimo anno di ragioneria e vorrei prendere il diploma al piu’ presto”.