“Con un titolo della Roma non ti puoi bere nemmeno un caffè al bar”. Così ironizzava qualcuno quando un’azione del club giallorosso valeva circa 50 centesimi.Parliamo appena di un anno fa. Oggi invece ci puoi fare una colazione completa: il titolo sfiora i due euro, ovvero il quadruplo, ma il valore è ancora molto distante dalla prima collocazione in Borsa nel 2000 (5,5 euro). Molti analisti si sono scatenati sull’argomento adducendo però soltanto ipotesi circa questa pazza risalita: di sicuro sappiamo che il titolo della Roma è monitorato costentemente ed oggi è balzato del +25% dopo due giornate di sospensione per eccesso di rialzo.
Probabilmente qualcosa di più la sapremo il 28 ottobre, quando sarà in programma l’assemblea degli azionisti a Trigoria. Intanto, sulle frequenze di Teleradiostereo si rende pubblica l’ipotesi di nuovi soci pronti ad entrare in società: un paio di imprenditori russi, infatti, sarebbero intenzionati ad acquisire una quota sostanziosa del club. La Roma ufficialmente smentisce, ma qualche riscontro su questa indiscrezione pare esistere, nonostante nessuno parli di trattativa a buon punto. Pallotta e Unicredit attendono fiduciosi.
Fonte: calciomercato.com
L’indiscrezione di Teleradiostereo sul possibile interessamento di soci russi alle quote AS Romaporta a quella apparsa i primi di agosto scorso sul blog di Carlo Festa de “Il Sole 24 Ore” e riguarderebbe i fratelli Bazhaev che recentemente hanno offerto 150 milioni di euro per il Forte Village il resort delle meraviglie a Santa Margherita di Pula, nel Cagliaritano, del Gruppo Mrarcegaglia.
CHI SONO?
Numeri da capogiro quelli dei fratelli Bazhaev. Estraggono e vendono gas, olio e petrolio. A loro fa capo la Alliance Oil Company (società di fatto cecena, ma quotata a Stoccolma con base alle Bermuda e con interessi fino in Iran), una delle potenze energetiche russe, considerando soprattutto il fatturato record, del 2012, che ammonta a 3,45 miliardi di dollari.
Molto amici di Putin, Musa e Mavlit hanno ereditato una ricchezza dal fratello Zia, padre di Deni (sedicenne, campione di scacchi e più giovane milionario di Russia secondo “Forbes”, adesso in affari con loro) morto nel 2000 in un incidente aereo a Mosca, probabilmente un attentato, in cui persero la vita nove persone, tra cui Artem Borovik, presidente della casa editrice del giornale “Top secret” che svelò il Russiagate in cui era coinvolto l’ex presidente Boris Eltsin.
Di recente i fratelli Bazhaev si sono messi in evidenza in Occidente perché interessati a investire in Europa nel settore turistico. A investire pesantemente, tra l’altro, visto che hanno scalzato (si dice, con l’aiuto della compagnia petrolifera spagnola Repsol) niente meno che Gazprom per l’acquisto del Forte Village, in Sardegna, per 156 milioni in contanti. Gli acquirenti sarebbero i fondi immobiliari Alivar e Daminn, domiciliati a Cipro, e che rappresenterebbero, tramite le estrazioni petrolifere e gas metano in Russia, Kazakistan e Cecenia, il tesoro dei fratelli Bazhayev.
Fonte: Retesport.it