(A.Arzilli) Cinque maghi, 5 mila euro cadauno a ogni vittoria per rendere la Roma di Garcia ancora più «maggica» di quanto lo sia già per definizione: ecco spiegata la marcia infallibile dei giallorossi, stasera contro il Chievo per fare 10 su 10, in effetti roba dell’altro mondo.
La voce gira, transita nelle radio e rimane impressa sul web, a Roma è diventata un tema caldissimo, anche perché forse è il periodo dell’anno giusto per cose di questo tipo. E racconta di come il presidente James Pallotta abbia a suo tempo deciso di far terminare i due anni di tenebra della sua gestione ingaggiando un pool di esorcisti. Se è così, allora funziona davvero.
La Lazio smentisce categoricamente, ma gli internauti sono sicuri che la voce l’abbia messa in giro il presidente Lotito (ieri, infatti, preso di mira dalle radio giallorosse) in prossimità di Roma- Napoli, un paio di settimane fa, e poi scherzosamente «ammiccata » l’altra sera durante il «Processo del Lunedì». Il retroscena che ha fatto il giro dei siti (soprattutto napoletani) narra di una telefonata a De Laurentiis durante la quale il numero uno biancoceleste avrebbe svelato il segreto di Trigoria facendo riferimento all’episodio di Maradona, nell’occasione ospite all’Olimpico, fatto alzare dal suo scranno in tribuna un minuto prima dell’1-0 di Pjanic, per altro proprio su punizione che è la specialità di Dieguito. Ironica coincidenza o opera di professionisti dell’occulto?
Poco prima i napoletani avevano preso un palo con Insigne e si erano mangiati un’occasione d’oro con Pandev. E ovviamente l’errore non sarebbe dipeso da loro, letali sotto porta, madalla macumba giallorossa. C’è anche chi e ha tentato di decrittare le presunte parole di Lotito, come noto un virtuoso dell’iperbole. E cioè che, in realtà, non si tratterebbe letteralmente di un manipolo di maghi,madi cinque super-tifosi giallorossi (tipo il sindaco Ignazio Marino, che ieri ha annunciato lo spogliarello in caso di scudetto della «maggica», o magari il presidente del Coni Malagò, altro romanista dichiarato) i cui influssi positivi avrebbero dato una mano alla Roma nella sua sorprendente cavalcata.
La maggior parte dei laziali concede ai cugini-rivali l’onore del campo, un po’ perché la Roma va come un treno e un po’ perché con la Coppa Italia in mano ci si può concedere anche il lusso di essere sportivi. Ma per molti l’aiuto dell’ultraterreno spiegherebbe l’exploit della Roma: le 9 vittorie su 9 partite, il vento in poppa grazie al calendario favorevole e la buona sorte che, dopo due anni di malocchio, si sarebbe manifestata ai giallorossi sotto forma di pali e traverse. «Fortuna? Macché, solo rabbia», dice Garcia. Cioè nessun magheggio.