(G. Piacentini) – L’ultima volta che Francesco Totti aveva sentito i suoi tifosi cantare l’inno della Roma a San Siro era 6 anni fa: la Roma di Spalletti vinceva la sua prima Coppa Italia e l’Inter di Mancini era costretta ad arrendersi. Stavolta, con Spalletti emigrato in Russia e Mancini in Turchia, a prendersi la scena mentre oltre a 4 mila romanisti che cantano, c’è un nuovo allenatore francese, Rudi Garcia, e c’è ancora una volta un capitano romano e romanista, per la quattordicesima volta in carriera a segno a San Siro (tra Inter e Milan, campionato e Coppa Italia), arrivato al gol numero 230 in Serie A. Una doppietta, quella di Francesco Totti, arrivata alla Scala del calcio, «un posto che ti dà sempre qualcosa in più», che consente alla Roma di mantenere il primo posto solitario in classifica: «Quando hai la testa libera – il commento del capitano al termine della partita – riesci a fare grandi cose, ma noi non dimentichiamo che ci sono squadre più forti. Possiamo giocarcela con tutti, è vero, ma il nostro obiettivo rimane sempre l’Europa, soprattutto quella che conta». Piedi per terra, quelli di Totti, comunque orgoglioso della sua squadra che ha condotto alla settima vittoria consecutiva in campionato: «Ci sarebbero tante parole per descrivere questa partita ma quella più bella è continuità ». La Roma è un rullo: venti gol fatti, uno solo subìto: «Numeri importanti – ammette Totti – ma il campionato è ancora lungo. Possiamo fare tutto perché siamo ben messi in campo, abbiamo giocatori internazionali, lotteremo per entrare in Champions, la parola scudetto non ci riguarda. Pensiamo domenica dopo domenica, sicuramente nessuno di noi si aspettava un inizio così importante ». Difficile tenere a freno l’entusiasmo: con le parole Totti prova ad andarci cauto, ma il suo sguardo dice che, a 37 anni, inizia a credere a qualcosa di più del terzo posto. Tre reti in stagione, tutte lontano dall’Olimpico, dodicesimo gol in carriera all’Inter, tanti assist, tantissime giocate, applausi anche da una parte dei tifosi nerazzurri al Meazza: Totti ormai sembra avviarsi verso la leggenda. «Non sta a me giudicare anche se fa piacere essere etichettato in questo modo. Io posso solo dire che vincere in questo stadio è qualcosa che ti gratifica ancora di più». I più gratificati sono però i tifosi, che dopo il 26 maggio non avevano più fiducia in questa squadra e adesso si ritrovano con un gruppo «molto unito», garantisce Totti, che guida la classifica: «I nostri tifosi lo meritano, lo meritano davvero». Non sembra esserci spazio nei pensieri di Totti per la Nazionale, nonostante Prandelli più di qualche volta abbia aperto la porta a un suo ritorno per il Mondiale brasiliano: «Non ci penso, conta soltanto la Roma». Adesso la pausa per gli impegni delle nazionali. Totti e compagni, a vederli ieri sera, non sembravano proprio avere voglia di fermarsi